
Conta poco indagare perché Meloni ha estrapolato frasi dal Manifesto di Ventotene e detto alle opposizioni «Se questa è la vostra Europa certamente non è la mia». Le parole sono un’operazione verità. A Premier, cerchio magico, Ministri non c’è più da chiedere professione d’antifascismo. Meloni ha informato Paese, Parlamento, Europa che farà quel che vorrà vista larga maggioranza e sovranismi alleati; ma per ora lei resta dall’altra parte della storia. Giorgia, donna, madre, cristiana si ritrova nell’area di quelli che mandarono in carcere e confino Spinelli, Rossi, Colorni e migliaia di altri e altre che non la pensavano come il fascismo pretendeva; di conseguenza è a suo agio col seguito: Repubblica di Salò istituita da Mussolini su ordine di Hitler, alleata coi ai nazisti nel combattere i partigiani (monarchici, liberali, comunisti, cattolici, azionisti, socialisti), nel colludere con le SS per colpire civili, paesi inermi (Sant’Anna di Stazzema, Marzabotto), nel mandare Ebrei e semplici cittadini ad Auschwitz e in altri campi di sterminio. È una pessima notizia apprendere dalla sua viva voce che la Premier rivendica di rappresentare una minoranza in contrapposizione agli altri italiani e che ha giurato sembrerebbe con riserva fedeltà alla Costituzione, Carta che è legata indissolubilmente a Ventotene nel testo e nella prassi politica, istituzionale, culturale che è seguita. Ma ci sono risvolti positivi di cui far tesoro. Il campo è sgombro, senza equivoci e cerchiobottismi. Opposizioni in Parlamento e Paese, enti locali, forze sociali e culturali, cittadini hanno alcuni obblighi cogenti: essere ancor più vigili su quanto fan Governo e maggioranza a livello nazionale, europeo, locale; impegnarsi per il dopo con proposte concrete in continuità col 25 aprile e l’Europa creata a Roma; confrontarsi, certo, perché siamo in democrazia, ma evitare simmetrie, critiche senza alternative, boomerang (sfiducie), provocazioni in cui la destra è super e la sinistra boccalona. «Sentinella, quanto resta della notte?», si chiedeva Dossetti all’apparire del centrodestra. Lo spirito con cui vivere il buio oggi in Italia, con Trump, Putin, Netanyahu è lavorare perché venga presto l’aurora.