Gli è crollato addosso un muro ed è rimasto sepolto vivo.
È morto così Valentin Florin Palade, mentre lavorava per realizzare la T2 della TEB – Tranvie elettriche bergamasche, nuova linea che dovrà collegare Bergamo a Villa d’Almè.
Il disastro è successo nel comune di Ponteranica, in via Foppetta: Palade aveva 44 anni, abitava a Brescia ed era di origine rumena.
Prima il boato, poi i colleghi che accorrono, il cumulo di macerie e di lui, ormai, solo l’elmetto che sbuca dai detriti. Era un muro pericolante, quello che l’ha investito: alto 4 metri e lungo 30, senza armatura.
Sono intervenuti elisoccorso, ambulanza e vigili del fuoco ma non è servito a nulla: è morto sul colpo. Il cantiere adesso è sotto sequestro.
Gianni Scarfone, amministratore delegato della Teb, nel pomeriggio ha espresso cordoglio. “Gli accertamenti individueranno cause e responsabilità – ha dichiarato -. Siamo a disposizione delle Autorità”.
I sindacati bergamaschi, in un comunicato unitario, segnalano che il lavoratore era in subappalto e anche in somministrazione, assunto il primo ottobre da un’agenzia per il lavoro di Roma, quindi non un dipendente diretto della ditta per cui operava, la Effe 81 Costruzioni di Cenate Sotto. “Quest’ultima impresa – dice la nota dei confederali – lavora in subappalto per la Milesi Sergio di Gorlago, che ha vinto la gara per realizzare l’opera. Quell’uomo lavorava al cantiere solo da un mese, come tutti gli altri 64 suoi colleghi. Liberalizzare i subappalti porta meno sicurezza, non ci sono più scuse”.
Quello di oggi, è il 16esimo morto sul lavoro in bergamasca del 2024. Sono oltre 120 da inizio anno in Lombardia.
In quel tratto di cantiere risulta che i dipendenti della Effe 81 fossero molti meno dei lavoratori in somministrazione. Un elemento che solleva molte domande sull’attenzione alla sicurezza.
Francesco Chiesa della Nidil Cgil di Bergamo:
(di Sara Agostinelli)