È una competizione a tre Lombardia, Veneto e Piemonte per ospitare le gare del pattinaggio veloce delle Olimpiadi invernali del 2026.
Si è infatti aggiunta anche l’ipotesi di adattare il velodromo di Spresiano, in provincia di Treviso, dopo quella di Milano e Torino.
La rinuncia di Baselga di Pinè, in Trentino, ha fatto subito iniziare la disputa, in primis a due, tra la Fiera di Milano e l’Oval di Torino, entrambe strutture espositive, con la seconda già usata per i giochi del 2006.
Contro l’ipotesi di Torino c’è stato subito l’asse Comune di Milano – Regione Lombardia. Le due istituzioni sono unite nel voler ospitare la competizione del pattinaggio veloce, lo short track, in un padiglione della Fiera di Milano e non voler far rientrare Torino nella competizione del 2026. La città si auto escluse sei anni fa a 15 giorni dalla presentazione della candidatura italiana al Cio, il comitato olimpico internazionale.
A essere precisi c’è stata anche l’ipotesi che il Trentino proponesse l’Ice Rink di Trento per mantenere nella provincia autonoma lo short track, ma gli elevati costi hanno fatto desistere anche da questa ipotesi.
Il Veneto ha invece proposto, quasi a sorpresa, il velodromo di Spresiano, in provincia di Treviso, in costruzione dal 2018.
Nelle prossime settimane i progetti dovranno essere concretizzati nella loro fattibilità, a partire dalle residenze per gli atleti. A Milano ci sarà un villaggio olimpico, che potrebbe essere usato anche da Torino, grazie a un collegamenti diretto ferroviario ad alta velocità. Inoltre l’Oval, per le autorità piemontesi, potrebbe diventare un palasport per ghiaccio e atletica anche dopo i giorni del 2026.
Ogni soluzione ha ovviamente caratteristiche diverse, e ogni località vorrebbe ottenere i nuovi ulteriori fondi statali necessari per adattare gli impianti, tra i 20 e i 30 milioni di euro.