Nei Paesi Bassi l’anti europeismo è una cosa seria.
Mercoledì gli olandesi hanno votato No in un referendum su una questione molto particolare, l’Accordo di associazione tra Unione europea e Ucraina. Una questione che sulla carta non ha nulla a che fare con la vita quotidiana degli olandesi. La consultazione non era vincolante. E l’Accordo di Associazione con l’Ucraina è già stato ratificato da tutti gli altri Paesi membri dell’Unione. Nonostante questo il primo ministro, Mark Rutte, ha detto che il suo governo dovrà valutare se ratificare o meno l’intesa commerciale tra Kiev e Bruxelles.
Questo perché il voto di mercoledì è espressione di un crescente sentimento anti europeo, in questi ultimi mesi alimentato anche dal flusso di migranti. Ricordiamo che i Paesi Bassi avevano rifiutato, nel 2005, l’allora nuova Costituzione europea. E ricordiamo che tra poco più di due mesi ci sarà il referendum sulla permanenza della Gran Bretagna nell’Unione Europea. La famosa Brexit.
Per capire cosa stia succedendo nel cuore d’Europa abbiamo scelto la prospettiva di un cittadino italiano, un giovane ingegnere, Luca Paroni, che vive e lavora ad Eindhoven, nei Paesi Bassi. “Ad alimentare il rifiuto nei confronti dei migranti e la paura – ci ha spiegato Luca Paroni – è spesso la disinformazione. Molte volte gli olandesi non sanno cosa stia succedendo”.
Ascolta l’intervista integrale a Luca Paroni da Eindhoven