Dieci princìpi per una comunicazione non ostile. Un manifesto vero e proprio per una rete che non odia. Un insieme di suggerimenti, molto concreti.
Ad esempio, primo principio: “dico e scrivo in rete solo cose che ho il coraggio di dire di persona”. Secondo principio: “le parole che scelgo raccontano la persona che sono: mi rappresentano”. Terzo principio del manifesto: “mi prendo tutto il tempo necessario a esprimere al meglio quello che penso”. Gli altri princìpi potete leggerli in questa pagina oppure qui.
Il “Manifesto della comunicazione non ostile” è stato presentato a Trieste il 17 e 18 febbraio scorsi. Una conferenza pubblica, aperta, voluta dall’ideatrice del Manifesto, Rosy Russo, creativa ed esperta di comunicazione, fondatrice della scuola di comunicazione “UAUAcademy”.
«Il Manifesto – racconta a Memos Rosy Russo – è stato scritto da più di cento mani, da persone della comunicazione, giornalisti, social media manager, politici. Tutti insieme, di fronte alla pesantezza delle parole in rete di questo ultimo periodo, ci siamo chiesti cosa possiamo fare».
La risposta è stata il Manifesto e l’incontro di Trieste a cui hanno partecipato, tra gli altri, Laura Boldrini, Gianni Morandi, Deborah Serracchiani. Molti gli interventi nei vari gruppi di discussione su social media e scritture, giornalismo e mass media, giovani e digitale, bufale e algoritmi. A Trieste c’era anche Giovanni Ziccardi che insegna Informatica giuridica all’Università di Milano. Ziccardi – ospite oggi a Memos – si muove a suo agio dal mondo degli hacker a quello dei diritti umani nell’era digitale, alle espressioni dell’odio in rete (“L’odio online.Violenza verbale e ossessioni in rete”, Raffaello Cortina Editore, 2016).
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