In Turchia continua implacabile l’operazione di smantellamento del fronte di opposizione politico curdo e filocurdo. Altri sindaci ed esponenti del partito curdo locale sono stati oggetto di un’operazione iniziata mercoledì all’alba in due diverse province del Sud est. Questa volta a finire in manette sono stati i due co-sindaci, un uomo e una donna, di Tunceli, città fortemente rappresentativa per i curdi, e uno dei co-sindaci della città di Siirt, nell’estremità orientale del Paese.
Questi amministratori sono stati eletti con percentuali altissime nelle fila del Bdp, il Partito della pace e della democrazia, precursore locale dell’Hdp, il partito filocurdo di cui nei giorni scorsi sono stati incarcerati dieci deputati, compresi i leader nazionali Selahattin Demirtas e Figen Yuksekdag.
Il Comune di Tunceli riferisce che il motivo del fermo è quello di aver partecipato a iniziative di protesta per l’arresto, avvenuto a fine ottobre, di altri due co-sindaci Gültan Kışanak e Fırat Anlı, quelli della città simbolo del Kurdistan turco Dijarbakır. La procura locale aggiunge l’accusa di presunti legami con il Pkk, il partito dei lavoratori curdo considerato organizzazione terroristica.
Con questi nuovi arresti, sono saliti a più di 30 i sindaci che attualmente non possono svolgere le loro funzioni, o perché arrestati o perché sospesi. La maggior parte di essi è stata sostituita da fiduciari governativi: una settimana fa un commissario nominato da Erdoǧan ha perso la vita in un attentato.
Il Sud est turco è ormai da più di un anno martoriato dalla ripresa del conflitto fra esercito e Pkk , che ha fatto centinaia di vittime, soprattutto civili. Proprio in questi giorni la popolazione locale sta tornando, dopo mesi di coprifuoco, in citta come Nusaybin e Sirnak. Ad aspettarli le macerie non solo delle loro case , ma anche della loro cultura e della loro rappresentanza politica.