Per l’aborto farmacologico non sarà più necessario il ricovero in ospedale. Dopo l’annuncio del Ministro Speranza nei giorni scorsi, il Ministero della Salute ha pubblicato con una circolare le nuove linee guida.
Le donne che vorranno interrompere la gravidanza, assumendo le due pillole abortive, potranno farlo in day hospital, in ambulatorio o nelle strutture dedicate. Annullato dunque l’obbligo del ricovero dall’assunzione del farmaco fino alla fine del percorso di assistenza. Le nuove linee guida per l’aborto farmacologico, inoltre, allungano fino alla nona settimana di gravidanza il periodo in cui si potrà ricorrere alla pillola abortiva.
Un segnale di svolta, ma resta ancora molto da fare per la piena attuazione della legge 194. Ne abbiamo parlato con Eleonora Cirant, attivista della rete Pro Choice:
È un grande punto di svolta e un obiettivo sui quali basi ci si è battute da dieci anni. Finalmente sarà possibile fare l’interruzione volontaria di gravidanza con metodo farmacologico fino alla nona settimana di gravidanza e sarà possibile farlo in day hospital oppure in ambulatorio oppure in consultorio oppure in strutture attrezzate. Questo vuol dire concretamente che sia la prima che la seconda pillola assunte a distanza di 36-48 ore potranno essere prese nelle strutture che abbiamo appena indicato, mentre prima il Ministero prevedeva un ricovero ospedaliero di tre giorni. Quali sono gli ostacoli che bisogna ancora superare? Intanto bisognerà fare informazione ai medici e bisognerà finanziare i consultori, mentre l’altro punto su cui bisognerà continuare a fare battaglia è la contraccezione gratuita.