![Noyu Girl](https://www.radiopopolare.it/wp-content/uploads/2024/02/Noyu-Girl-01.jpg)
L’Italia e il Giappone hanno molte più cose in comune di quello che sembra. Una di queste è il grande amore per le terme, in tutte le loro forme. Secondo un censimento del 2021, nell’arcipelago vulcanico ci sono quasi 3.000 strutture termali e poco meno di 28 mila sorgenti. Se gli onsen, il nome delle stazioni termali, sono già tantissimi e molti sono famosi in patria e all’estero, in realtà c’è anche a chi piace sfuggire agli ambienti più formali per immergersi nella natura incontaminata. In quelle che vengono chiamate noyu, cioè delle magnifiche fonti termali selvagge, più o meno sconosciute. Tra di loro c’è anche Hibari Otaka, la protagonista della trilogia manga Noyu Girl che J-POP Manga porta in Italia con un cofanetto da collezione.
Nata come una serie breve pubblicata a capitoli su un magazine giapponese, è stata scritta da Haro Aso, già autore Alice in Borderland, da cui Netflix ha tratto un live action, e disegnata da Shiro Yoshida, che non è nuovo a illustrazioni d’azione e di sport. Eh sì, perché anche se lo scopo di ogni uscita di Hibari è di immergersi e rilassarsi in una sorgente termale diversa (quasi tutte realmente esistenti) per arrivarci la nostra eroina dovrà affrontarne di ogni. Scalare montagne innevate, calarsi in grotte labirintiche o immergersi nelle profondità dell’oceano ma anche proteggersi da sciami di tafani, evitare orsi appena usciti dal letargo e l’avvelenamento da acido solforico o altri gas nocivi, o ancora condividere la fonte selvaggia con dei macachi giapponesi.
Come una ventenne che di mestiere fa la cameriera in un bar di Tokyo riesca in queste imprese scapestrate e impegnative lo si scopre leggendo il primo volume e la sua backstory, che dà alla sua passione tutta un’altra intensità. Non sveliamo troppo. Basti sapere che la scoperta delle terme selvagge le ha non solo cambiato ma addirittura salvato la vita, rendendola pronta a tutto pur di vivere l’emozione di immergersi in comunione totale con la natura. Anche a passare un po’ per pazza o affrontare gli sguardi dubbiosi delle sue colleghe di lavoro. Che alla fine però la sosterranno e la aiuteranno persino a cercare una fonte selvaggia di cui nessuno ha mai sentito parlare prima…
La serializzazione ha lasciato delle tracce nella costruzione della narrazione, come alcune ripetizioni e l’uso di uno schema classico per cui in ogni capitolo Hibari parte per una nuova destinazione, affronta degli imprevisti e poi si gode un momento unico e liberatorio nella noyu appena conquistata, ma si finisce quasi per aspettare trepidanti certi espedienti narrativi. Come le bellissime doppie pagine che aprono e chiudono i capitoli e con cui gli autori ci mostrano ogni volta angoli di Giappone incredibili. Tra natura incontaminata, scene bucoliche o scorci storici ma poco turistici. O la sezione ‘il diario di Hibari’, che offre informazioni pratiche e curiosità sulle terme, dalla composizione chimica al colore, dalla loro funzione al modo migliore di godersele. Seguire Hibari nelle sue peripezie non è solo divertente ma fa anche venire voglia di partire sulle sue tracce e di godersi un momento di pace assoluta immersi nell’acqua termale, lasciando sciogliere la tensione e lo stress dai sali minerali, come ogni bravo giapponese insegna.
Noyu Girl. Di Haro Aso e Shiro Yoshida. Traduzione di Davide Campari. Cofanetto con tre volumi da 160 pagine in bianco e nero. J-POP Manga, 22.50 euro.