Fino a notte fonda sono andate avanti le riunioni a Palazzo Chigi per il nuovo decreto che sarà approvato oggi, e che prevede nuove chiusure. Conte e i capodelegazione nella sede del governo, mentre a neanche un chilometro contemporaneamente ci sono stati disordini e scontri, tra un centinaio di manifestanti convocati da Forza nuova e la polizia, come era avvenuto a Napoli.
Dopo mezzanotte, quando la polizia ha intimato di andare via da piazza del Popolo, sono stati lanciati per protesta petardi e fumogeni, con alcuni cassonetti rovesciati. Conte ha rotto gli indugi dopo i nuovi numeri dei contagi, ma si è ritrovato l’opposizione delle Regioni e di alcuni alleati di governo.
Alla fine, a notte fonda, si sa che ci sarà la chiusura dei cinema e dei teatri, sui bar e ristoranti ci sono stati dei forti contrasti, ma al termine della riunione si sarebbe trovato l’accordo per far abbassare le saracinesche a bar, ristoranti e pasticcerie alle 18 nei giorni feriali, la chiusura totale nel fine settimana dovrebbe diventare un’apertura di mezza giornata.
Sono state le regioni principalmente a mettersi di traverso sugli orari dei negozi, in generale sembra che le regioni preferiscano dare un giro di vite alla scuola con la didattica a distanza dei licei al 100%, piuttosto che colpire il commercio. Le lezioni da casa dovrebbero arrivare al 75%.
Altro motivo di contrasto è l’ipotesi di vietare gli spostamenti tra regioni, che vedono queste ultime contrarie e su questo non ci sarebbe ancora un accordo. Il decreto dovrebbe essere approvato oggi, con una conferenza stampa a Palazzo Chigi nel pomeriggio.