Approfondimenti

L’uso della fame come arma di guerra a Gaza, il rinvio del voto sul codice della strada e le altre notizie della giornata

proteste contro il codice della strada a torino, marzo 2024

Il racconto della giornata di martedì 19 marzo 2024 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. L’uso della fame come arma  espone Israele al rischio di una concreta accusa di crimini di guerra, mentre le diplomazie internazionali chiedono ormai compattamente l’apertura di corridoi umanitari; è concentrata sull’invio di munizioni l’attuale richiesta del governo ucraino ai partner occidentali; il nuovo codice della strada, che penalizza gli utenti deboli come pedoni e biciclette non ha raggiunto la fine del suo iter parlamentare; la strategia di Meloni per coprire le dichiarazioni imbarazzanti di Salvini su Putin è alzare il più classico dei polveroni.

Anche l’Unione Europea chiede a Israele di aprire agli aiuti umanitari

Le restrizioni imposte da Israele all’ingresso degli aiuti umanitari a Gaza e il possibile uso della fame come arma potrebbero “costituire un crimine di guerra”. Lo ha dichiarato oggi l’Onu Volker Turk, il capo dell’ufficio Onu per i diritti umani. La dichiarazione di Turk si aggiunge agli appelli sempre più insistenti da parte della comunità internazionale che chiede ad Israele l’ingresso di più aiuti umanitari. Anche l’Unione Europea oggi ha chiesto l’apertura di un corridoio umanitario per permettere l’ingresso degli aiuti, mentre le organizzazioni umanitarie denunciano da tempo una situazione sempre più grave.

Intanto  l’ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato l’invio negli stati uniti di una delegazione israeliana per discutere dell’invasione a Rafah. Il tema è stato al centro di una telefonata tra il premier israeliano e il presidente Usa Joe Biden, che lo avrebbe avvisato di non essere a favore di un ingresso via terra nella città, rimasto l’ultimo rifugio per la popolazione della striscia.
Netanyahu, parlando con la Knesset, ha ammesso il disaccordo con l’amministrazione Usa e ha detto che l’operazione a Rafah si farà perché necessaria per la sconfitta di Hamas.

L’uso della fame come arma di guerra

(di Martina Stefanoni)

Nella striscia di Gaza ci sono quasi 32mila morti per i bombardamenti israeliani, ma se anche i bombardamenti finissero oggi, le persone continuerebbero a morire. Morirebbero soprattutto i bambini, gli anziani e i più deboli. E morirebbero perché nella striscia non c’è quasi più niente da mangiare. Secondo un rapporto dell’integrated Food Security Phase Classification, sostenuto dalle Nazioni Unite, 1,1 milioni di persone, metà della popolazione di Gaza, si troveranno ad affrontare una catastrofica insicurezza alimentare e si prevede un imminente aumento delle morti legate alla fame. Nel sud e nel centro della striscia il cibo c’è – anche se poco – ma è molto costoso e sono poche le famiglie che possono permetterselo. Nel nord, non c’è più niente. Le persone mangiano erba, cibo per uccelli e mangime per gli animali. L’allarme viene lanciato ormai da settimane da tutte le organizzazioni umanitarie ed è ormai sotto gli occhi di tutti il dolo che c’è dietro questa situazione. Ieri l’ha ribadito il capo della politica estera dell’Ue, Josep Borrell: “La fame a Gaza è usata come arma di guerra – ha detto – Ci sono sette mesi di derrate alimentari bloccate. Israele deve aprire i cancelli e fare entrare gli aiuti”.
Oggi, l’ha ribadito l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Turk: “la fame potrebbe rappresentare un crimine di guerra”.
Gli elementi di realtà, sono evidenti. Le nazioni unite e le associazioni umanitarie hanno espresso chiaramente qual è la situazione. Ora, anche la politica inizia ad essere meno timida e sta iniziando a puntare il dito contro Israele in modo più chiaro. Il tema degli aiuti – insieme all’invasione di Rafah – è il principale terreno di scontro tra gli stati uniti e Netanyahu. Ma decine e decine di camion continuano a restare al di là del muro, mentre dentro, a Gaza, si muore di fame.

Kiev chiede munizioni all’Occidente per respingere l’offensiva russa

È iniziata oggi a Ramstein la riunione mensile del gruppo di contatto per l’Ucraina, che riunisce i paesi che supportano Kiev nella guerra contro la Russia.
Il capo del Pentagono, Lloyd Austin, ha promesso che gli Stati Uniti non abbandoneranno gli ucraini, ma i fondi per Kiev americani sono ancora bloccati al Congresso. Per questo, le decisioni che verranno prese durante il vertice, soprattutto da parte dei Paesi europei, sono guardate con grande attenzione a Kiev.
Ma cosa si aspetta l’Ucraina? Sentiamo il nostro collaboratore Sabato Angieri

Le munizioni sono molto importanti per Kiev in questa fase anche perché la situazione sul campo è molto delicata. Oggi parlando con la stampa, l’alto rappresentante Ue Josep Borrell, ha detto che “Tutto verrà deciso questa estate”. “La Russia sta colpendo la posizione degli ucraini ogni giorno – ha detto – e quando arriverà la primavera Mosca certamente aumenterà l’attività militare”.
Sentiamo ancora Sabato Angieri

Rinviato il voto sul criticatissimo nuovo codice della strada

È stato rinviato a domani il voto sul nuovo codice della strada. La Camera oggi non è riuscita a concludere l’esame della riforma di Salvini. “Un regolamento che peggiora la sicurezza e affossa la mobilità sostenibile”, denunciano i familiari delle vittime, in protesta da settimane. Oggi alla Camera sono arrivate centinaia di telefonate da attivisti e associazioni per chiedere di fermare il testo. Dai limiti di velocità alle infrastrutture ciclabili, sono diversi i punti critici della riforma.
Luca Studer, docente di Circolazione e sicurezza stradale al Politecnico di Milano:

 

La strategia della cortina fumogena

(di Luigi Ambrosio)

Per non affrontare il tema politico vero, che è dato dall’avere in maggioranza un partito e un leader politico dichiaratamente filo russi, la presidente del Consiglio ha deciso di andare in Senato a sollevare il polverone.
Dopo che Salvini aveva detto che chi vota ha sempre ragione in relazione alle elezioni farsa in Russia, Meloni aveva impiegato ore per spiegare al mondo quale fosse il pensiero del governo italiano e poi si era limitata a ribadire che la linea di politica estera è quella di sempre.
Un po’ poco. E allora oggi in Senato ci si sarebbe attesi qualche parola su Putin. Niente. Sul voto non credibile. Zero. Ci si sarebbe attesi una presa di distanza dall’alleato leghista. Nulla. L’opposizione, quella si, è stata attaccata: “se vi avessimo seguito l’Ucraina si sarebbe arresa”. Frase che equivale a buttare la palla in tribuna.
“Ribadiamo la nostra condanna ad elezioni farsa” attacca a un tratto Meloni e uno pensa “attenzione succede qualcosa” e invece poi lei conclude con un “nei territori ucraini” che la tiene lontano da quanto accaduto in Russia. Certo, ha parlato della morte di Navalny. La morte, termine neutro. Lo dice pure Putin, che Navalny è morto.
E per il resto ha ribadito la linea del governo italiano: la condanna dell’aggressione, il sostegno all’Ucraina. Il no all’escalation, a cui ha aggiunto pure un attacco a Macron. Tanto che per la Lega è stato facile dire “siamo d’accordo”, e la questione per la maggioranza è chiusa lì.
Ammesso che nelle altre capitali ci credano. Per il momento, Roma rimane a rischio isolamento. Quello che Meloni ha mostrato di temere di più, senza riuscire a evitarlo.

 

foto | Ansa (proteste contro il nuovo codice della strada a Torino, marzo 2024)

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Edizione di venerdì 22/11 15:29

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle 16 edizioni quotidiane del Gr. Un appuntamento con la redazione che vi accompagna per tutta la giornata. Annunciati dalla “storica” sigla, i nostri conduttori vi racconteranno tutto quello che fa notizia, insieme alla redazione, ai corrispondenti, agli ospiti. La finestra di Radio Popolare che si apre sul mondo, a cominciare dalle 6.30 del mattino. Da non perdere per essere sempre informati.

    Giornale Radio - 22-11-2024

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di venerdì 22/11/2024

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 22-11-2024

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 22/11/2024 delle 07:16

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 22-11-2024

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Radio Popolare Minilive - Fabiana Palladino

    Giovedì 21 novembre 2024 a Playground, Elisa Graci e Matteo Villaci hanno ospitato Fabiana Palladino per una chiacchierata e alcuni brani live, piano e voce.

    Clip - 22-11-2024

  • PlayStop

    Playground di venerdì 22/11/2024

    A Playground ci sono le città in cui abitiamo e quelle che vorremmo conoscere ed esplorare. A Playground c'è la musica più bella che sentirai oggi. A Playground ci sono notizie e racconti da tutto il mondo: lo sport e le serie tv, i personaggi e le persone, le ultime tecnologie e le memorie del passato. A Playground, soprattutto, c'è Elisa Graci: per 90 minuti al giorno parlerà con voi e accompagnerà il vostro pomeriggio. Su Radio Popolare, da lunedì a venerdì dalle 15.00 alle 16.30.

    Playground - 22-11-2024

  • PlayStop

    Gr in breve venerdì 22/11 15:29

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    GR in breve - 22-11-2024

  • PlayStop

    Jack di venerdì 22/11/2024

    Dopo apertura con breve racconto del live di Fabiana Palladino, ascoltiamo la scheda di Marcello Lorrai sui Tinariwen, artisti della settimana, poi ospitiamo prima Stefano Ghittoni che ci parla del suo libro "Musica Concreta", poi Carlo Corbellini dei Post Nebbia ci racconta il loro nuovo disco "Pista Nera"

    Jack - 22-11-2024

  • PlayStop

    Musica leggerissima di venerdì 22/11/2024

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 22-11-2024

  • PlayStop

    Pippo Delbono presenta Il risveglio

    A partire da poesie e racconti originali, Pippo Delbono mette in scena un gesto di solitaria ribellione, mosso dalla volontà di continuare a vivere, allargando lo sguardo verso ciò che ci circonda, a costo di trovarsi di fronte a una realtà peggiore di quella da cui si era fuggiti. Attraverso il racconto salvifico delle proprie debolezze, paure e speranze, l’artista crea uno spettacolo che è un’invocazione alla rinascita e che, a partire da un’esperienza personale, sfocia nella rappresentazione universale di quel “sentimento di perdita” che riguarda tutti. Il risveglio è un lavoro sulle cadute e i risvegli, dedicato a chi si è addormentato e poi risvegliato, e a chi ancora non lo ha fatto. Attorno a Pippo Delbono, gli attori della Compagnia danzano sulle note struggenti che suonano lamenti di amore e tenerezza evocando un rito sacro, un funerale forse. Sulle note del virtuoso violoncellista Giovanni Ricciardi, in scena con il suo strumento, e su brani che provengono dalla memoria degli anni Settanta, Delbono si ripete: «Devi danzare, danzare nella tua guerra». Ira Rubini l'ha raggiunto per Cult il giorno dopo il debutto milanese del suo spettacolo Il risveglio

    Clip - 22-11-2024

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di venerdì 22/11/2024

    Per riascoltare Considera l'armadillo noi e altri animali ospite Teresa Maresca a parlarci del suo libro Il primitivo del sogno. Walt Whitman e l'arte dalla natura, @algra editore. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 22-11-2024

  • PlayStop

    Giornale Radio venerdì 22/11 12:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 22-11-2024

  • PlayStop

    Cult di venerdì 22/11/2024

    Oggi a Cult: Barbara Sorrentini dal Torino Film Festival 2024; Manuela Accinno sulla mostra di Seçkin Pirim a Triennale Milano; Pippo Delbono in scena al Piccolo Teatro Strehler con "Il Risveglio"; la rubrica di fumetti di Antonio Serra...

    Cult - 22-11-2024

  • PlayStop

    37e2 di venerdì 22/11/2024

    Oggi cominciamo parlando degli inserimenti lavorativi delle persone disabili a Milano; torniamo poi a parlare di Pfas e oggi in particolare parliamo degli effetti sulla salute; infine, una nuova puntata della nostra rubrica dedicata all’invalidità civile e previdenziale.

    37 e 2 - 22-11-2024

  • PlayStop

    Gr in breve venerdì 22/11 10:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    GR in breve - 22-11-2024

  • PlayStop

    FILIPPO DEL CORNO - PUCCINI '900

    FILIPPO DEL CORNO - PUCCINI '900 - presentato da Ira Rubini

    Note dell’autore - 22-11-2024

  • PlayStop

    SALVAMILANO, MODELLO MILANO, VIVERE A MILANO

    Il Parlamento vota la norma “salvaMilano” e il csx si divide, la Giunta milanese trova appoggio al suo operato, la magistratura che ha aperto delle inchieste farà ricorso. In mezzo a tutto questo si svolge il “vivere a Milano”. Una trasmissione sul rapporto tra un “modello” e i suoi esiti. Ospiti: Roberto Maggioni e Michelino Crosti, redazione locale di Radio Popolare. Interventi: Silvia Roggiani, Pd; Gianni Barbacetto, giornalista del Fatto Quotidiano; Alessandro Coppola, Elena Granata, Arturo Lanzani, urbanisti.. Condotta da Massimo Bacchetta, a cura di Massimo Alberti

    Tutto scorre - 22-11-2024

  • PlayStop

    Gr in breve venerdì 22/11 09:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    GR in breve - 22-11-2024

  • PlayStop

    Il giorno delle locuste di venerdì 22/11/2024

    Il fine settimana conclusivo della COP29 probabilmente non produrrà un documento conclusivo, una "cover letter" come la chiamano i negoziatori. Sul tavolo della COP29 c'era soprattutto il tema della finanza per i PVS. La bozza del documento finale è stata pubblicata all'alba di Baku, cioè nella notte italiana, considerando che ci sono 3 ore di fuso orario. Si tratta di 15 pagine che, tolte le premesse delle prime due cartelle, iniziano le parentesi sulle cifre mancanti, mentre è ormai deciso che le caratteristiche del flusso finanziario (se a debito o a fondo perduto) non saranno decise a Baku. La COP azera è stata, per ora, soprattutto l'apoteosi dei lobbisti fossili, con molti esponenti nelle delegazioni ufficiali degli Stati, come ha evidenziato Re Common. I lobbisti fossili a Baku sono 1773. Passiamo al capitolo giudiziario: gli Stati Uniti sono in prima pagina con il mandato d'arresto per gli Adami, i miliardari indiani legatissimi a Modi, e per la condanna a 18 anni di carcere del fondatore di Archegos Capital Management, Bill Hwang. La condanna è da connettere al fallimento da 100 miliardi di dollari che ha, tra l'altro, influito in maniera determinante nel collasso di Credit Suisse, poi salvata dal governo federale mediante una fusione con UBS. Per Adami, figlio e nipote, ieri è scattata la richiesta di arresto internazionale per tangenti e altri reati finanziari. Sempre più vicina il possibile break up di Chrome da Google, come vuole il Dipartimento della Giustizia USA e l'antitrust, che rischia, però, di essere smantellato da Trump. Sul famigerato DOGE (Department of Government Efficiency) c'è stato un ampio intervento sulle colonne del Wall Street Journal di Elon Musk e Vivan Ramaswamy, co-chair del fantomatico Department, imprenditore farmaceutico. Torniamo sulle crypto perché il tetto dei 100.000$ è vicinissimo. La settimana scorsa abbiamo ricevuto critiche per come abbiamo messo sullo stesso piano Bitcoin con Dogecoin, la meme di Musk. Non era né poteva essere un parallelismo perché il panorama è molto ampio e variegato, da Cardano a Tether, passando per le prime DAO. Non sarà facile applicare la tassa sugli ultra-ricchi che è indicata nel documento del G20. Il prof. Santoro, che oggi non è riuscito a collegarsi per delle sessioni di lavoro a cui sta partecipando del Fondo Monetario sulla ricostruzione dei sistemi fiscali in Iraq, ci offre un'analisi di questo passo del G20 che, come abbia ricordato più volte, è stato fortemente voluto dal Brasile. Clamoroso attacco del presidente della Regione Lombardia a Bankitalia, che ha registrato la frenata dell'economia (nettamente sotto la media nazionale). A pesare sempre il calo della produzione industriale. Ieri nuovi dati negativi dal mercato dell'auto, la Bild ha aperto con il titolo a caratteri cubitali "Der Auto Crash". È la stessa BCE a vedere alti rischi per l'economia EU. Le imprese statunitensi stanno riempiendo i magazzini per contenere l'effetto Trump sui dazi. Tornata prepotente la speculazione sul gas: i fondi hedge scommettono sul rialzo (producendolo per ora sulle bollette di famiglie e imprese). La scommessa vale metà dei consumi italiani di un anno.

    Il giorno delle locuste - 22-11-2024

  • PlayStop

    Gr in breve venerdì 22/11 08:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    GR in breve - 22-11-2024

Adesso in diretta