«C’è un tempo per nascere e un tempo per morire, un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante. Un tempo per uccidere e un tempo per guarire, un tempo per demolire e un tempo per costruire. Un tempo per piangere e un tempo per ridere, un tempo per gemere e un tempo per ballare. Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli, un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci. Un tempo per cercare e un tempo per perdere, un tempo per serbare e un tempo per buttar via. Un tempo per stracciare e un tempo per cucire, un tempo per tacere e un tempo per parlare. Un tempo per amare e un tempo per odiare, un tempo per la guerra e un tempo per la pace». Nell’alternanza di Qohelet il nostro tempo ha scelto la pars destruens: morire, sradicare, uccidere, demolire, piangere, gemere, gettare sassi, astenersi dagli abbracci, perdere, buttar via, stracciare, odiare, far guerra. Nella distruttività parlare è la pars costruens. Non si può star zitti, far finta di niente, sentirsi in colpa per l’atrocità di padri, far calcoli cinici. Tacendo s’è complici di chi fabbrica e commercia armi, crea ricchezze per sé sulla pelle dell’umanità, fornisce ordigni a Stati e governi che continuano a saturare gli arsenali di aggressori (Russia di Putin) o di governi che fan uso spropositato di armamenti e trasformano il sacrosanto diritto alla difesa in assassinii di civili inermi (Netanyahu), o di Stati e alleanze che vogliono vincere non a far pace. È tempo di parlare; non borbottii ma a voce alta. Se la politica è prigioniera d’ideologie, convenienze, impotenze, la tv di Stato lega l’asino dove vuole il padrone, gli smartphone distraggono o recano notizie a ritmi da stordire rendendo tutto uguale (gossip e bombe che uccidono bambini perché in una scuola o in un condominio l’intelligence pensava ci fosse un guerrigliero), se tale è la frenesia d’oggi, proprio per questo dobbiamo attivare le coscienze, parlare di pace. Nei miti Thanatos, dio crudele personificazione della morte, aveva un fratello, Ipno, il sonno. È tempo di risvegliarsi, parlare, dire di no, resistere a chi semina odio e morte. Ipno, sonno, ispira anche i sogni. La pace è la realtà dei grandi sogni.
Non si può più tacere
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Autore articolo
Marco Garzonio