
“Non ho alcuna intenzione di licenziare Jerome Powell”. La dichiarazione di Donald Trump e l’ennesimo giro di valzer di un presidente che usa dichiarazioni e minacce come strumento di pressione e che poi, se gli va male, fa tranquillamente marcia indietro, e dice l’esatto contrario.
Non ho alcuna intenzione di licenziare Powell, il presidente della Federal Reserve, dice ora Trump. Un paio di giorni fa, aveva detto che Powell è uno sfigato, un perdente, e che il suo abbandono della FED sarebbe cosa da auspicare il prima possibile. Le turbolenze dei mercati, e le probabili pressioni del segretario alla difesa, Scott Bessent, hanno consigliato a Trump di moderare i toni, come peraltro sta succedendo con la questione del dazi cinesi, con il presidente che ha riconosciuto che non sarà possibile, per l’economia americana, sostenere dazi sulle importazioni dalla Cina del 145%.
Per quanto riguarda i mercati, è chiara una cosa. E cioè, che non sono disponibili a rinunciare all’indipendenza della FED dal potere politico, un’indipendenza che si è affermata durante decenni di storia, riaffermata da una sentenza della Corte Suprema degli anni Trenta, la Humphries. Quell’indipendenza, Trump sta cercando di minare, e da tempo, con dichiarazioni pubbliche, sin dal suo primo mandato, sia con atti formali.
Il presidente americano si è per esempio rivolto proprio alla Corte Suprema, chiedendo di sancire il suo diritto di licenziare chair e direttori delle agenzie federali indipendenti, tra cui appunto anche il chair della Federal Reserve. Per il momento comunque Powell, che finisce il suo mandato l’anno prossimo, dovrebbe restare al suo posto. A gestire una situazione per nulla tranquilla.
Powell e la FED vogliono capire come può evolvere la questione tariffe. Se ci saranno i temuti aumenti dei prezzi, se aumenterà l’inflazione. Fino ad allora, é escluso che ci siano i tagli al costo del denaro auspicati da Trump. Questo sforzo di stabilizzazione potrebbe però frenare investimenti e quindi occupazione, con un rischio opposto di stagnazione dell’economia e rinnovati attacchi da parte dell’amministrazione. Insomma, la situazione appare per nulla placata, e le assicurazioni di queste ore di Donald Trump potrebbero trasformarsi in nuovi strali contro Jerome Powell.