Un sondaggio il 24 o il 25 gennaio per proporre agli elettori di Francesca Balzani e Pierfrancesco Majorino di convergere sul più avanti e formare una squadra sindaco – vicesindaco. Non si è andati più avanti di questo nella serata “Milano non si ferma”, organizzata da Sinistra Ecologia Libertà al Teatro Filodrammatici, per cercare di mettere insieme i due candidati, in cui si riconoscono i suoi militanti e simpatizzanti.
Nella sala tanto piena che, come da “consuetudine delle primarie 2016”, una parte delle persone è rimasta fuori, non c’è stata l’attesa convergenza. Anzi. Non sono rimaste solo le distanze, ma anche la polemica. Davanti a un’interessata offerta di collaborazione di Francesca Balzani, Pierfrancesco Majorino ha declinato, e con dure osservazioni nei confronti della sua concorrente: “Io non sarei mai andato a Roma a chiedere una benedizione a Matteo Renzi”.
Visto che la vicesindaco gli aveva proposto di lavorare a un ticket anche l’assessore ai servizi sociali si è detto favorevole, anche se con un tono non proprio convinto, per poi chiudere l’intervento dicendo che “il popolo delle primarie ci aiuterà nel modo migliore”, lasciando intendere che non si ritirerà.
La proposta del giornalista Paolo Hutter e del consigliere comunale del Pd Carlo Monguzzi di far convergere i voti delle primarie sul più avvantaggiato tra i due è rimasta per ora un’ipotesi, come anche l’eventuale appoggio del sindaco Giuliano Pisapia. Nella lettera mandata all’assemblea il primo cittadino ha, però, ribadito che è un suo diritto scegliere un candidato, e anche questo annuncio ha fatto aumentare le possibilità che si esprima per la sua vicesindaco.
Nella serata c’è stata anche una missiva del segretario del Pd Pietro Bussolati preoccupato della possibilità che Sel in caso di vittoria di Giuseppe Sala esca dal centrosinistra. La risposta della segretaria Anita Pirovano è stata “qui siamo e qui restiamo, e pretendiamo lealtà, mentre ci sono candidati che modificano il perimetro della coalizione”.
In chiusura di dibattito il deputato Daniele Farina ha proposto che si riuniscano gli organismi dirigenti delle forze politiche e civiche presenti in sala “e traggano le loro conseguenze dopo il dibattito della serata”. Un altro modo per cercare di premere sui due candidati affinché si mettano d’accordo prima del voto del 6/7 febbraio.