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Nick Cave è il nuovo artista della settimana di Radio Popolare: il suo album è Wild God

Nick Cave Wild God

Il primo artista della settimana di questa stagione è una colonna del rock mondiale da qualche decennio, ed è soprattutto un artista che nella sua lunga carriera ha dimostrato una capacità mirabile, e rara, di evolvere senza mai perdere di vista la propria identità (e la qualità della sua musica): Nick Cave (sito ufficiale), che con i Bad Seeds ha pubblicato il 30 agosto il nuovo disco Wild God.

Scritto da Cave all’inizio del 2023 e prodotto insieme a Warren Ellis, Wild God esplora temi complessi: dopo anni segnati dalla perdita e dal dolore personale, con la morte dei suoi figli Arthur nel 2015 e Jethro nel 2022, l’album rappresenta un tentativo di riconciliazione e trascendenza. Brani come “Joy” e “Final Rescue Attempt” evidenziano questa tensione tra lutto e speranza, tra gioia e sofferenza, considerate da Cave emozioni collegate tra loro. Il disco sembra così spingere verso una catarsi, un volo verso la luce dopo anni di buio.

Nick Cave Wild GodDopo Ghosteen, questo album segna anche il “ritorno” dei Bad Seeds, della dimensione di band, con una formazione che ha visto anche l’ingresso di musicisti come Colin Greenwood al basso e Luis Almau alla chitarra.

Cruciale come sempre la collaborazione con Warren Ellis, ma altrettanto importante è stato il lavoro, in fase di missaggio, di Dave Friedmann, membro fondatore dei Mercury Rev, storico produttore dei The Flaming Lips e di molti altri artisti. La sua mano, i suoi arrangiamenti ricchi e stratificati, hanno contribuito in maniera notevole al suono finale dell’album.

In questi sette giorni, le canzoni di Wild God di Nick Cave & The Bad Seeds ci accompagneranno nel corso delle nostre trasmissioni, musicali e non. Qui sotto, il video-trailer dedicato all’album.

 

  • Autore articolo
    Niccolò Vecchia
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    È sempre più in bilico la tregua a Gaza. Il premier israeliano Netanyahu ha detto che la decisione presa all'unanimità dal governo è che "se Hamas non restituisce gli ostaggi entro sabato a mezzogiorno", senza specificare il numero, "il cessate il fuoco verrà interrotto e l’esercito tornerà a combattere. Netanyahu ha anche detto che "alla luce dell'annuncio di Hamas della sua decisione di sospendere il rilascio degli ostaggi, ha ordinato alle Idf di radunare le forze dentro e intorno alla Striscia di Gaza". Le dichiarazioni di Netanyahu seguono quelle di Trump, che ha minacciato “l’inferno” se Hamas non libererà TUTTI gli ostaggi sabato, anche se secondo gli accordi era previsto il rilascio solo di 3 ostaggi. Il rischio della ripresa della guerra si unisce anche al piano di Donald Trump di svuotare la striscia di Gaza. Oggi ha ricevuto a Washington il Re di Giordania, che – insieme all’Egitto – è uno dei paesi individuati da Trump per accogliere i palestinesi espulsi da Gaza. Sia Amman che Il Cairo hanno rigettato la proposta, e Trump ha minacciato di tagliare i fondi a questi due paesi, in violazione anche degli accordi di Camp David del 1979. Sentiamo Eric Salerno, giornalista e scrittore esperto di Medio Oriente:

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