A Chichigalpa, in Nicaragua, le donne sono in maggioranza vedove. I loro mariti, compagni, sono morti per insufficienza renale cronica. Oggi torniamo qui con Effetti Collaterali, in un luogo che visitammo otto anni fa e che ci restò nel cuore anche per la determinazione a resistere di un’intera comunità, malgrado lo strazio. Siamo quindi in Nicaragua, nel dipartimento di Chinandega, a circa due ore da Managua. Nel comune di Chichigalpa hanno perso la vita negli ultimi dieci anni almeno novemila persone, tutti lavoratori, braccianti della canna da zucchero. Tutti per la stessa malattia e tutti dipendenti dell’impresa Ingenio San Antonio, proprietà della Nicaragua Sugar Estate. Queste distese di piantagioni sono di proprietà del colosso economico nicaraguense Gruppo Pellas. Con lo zucchero qui si produce il rum Flor de Caña ma anche il bioetanolo.
L’epidemia di insufficienza renale cronica che si è diffusa nella regione è stata esaminata da diversi studiosi. Nessuno di questi vuole mettere in relazione l’inquinamento provocato dall’uso massivo di pesticidi con la malattie dei lavoratori. Cosa che invece denunciano da ormai anni le associazioni come l’Anairc che sottolineano che i pesticidi proibiti negli Stati Uniti, in Canada e nell’Unione Europa hanno colpito migliaia di persone attraverso le acque inquinate. Ormai la contaminazione ha investito tutto l’ambiente, dalle acque ai terreni, ai prodotti alimentari. Ci sono anche decine di bambini già affetti da insufficienza renale cronica. Ma chi avrebbe la responsabilità di trovare le cause parla di “mistero”. Il problema, spiegano dalle associazioni in difesa dei malati cronici, è che il gruppo Pellas è troppo potente. Carlos Pellas, soprannominato il “re dello zucchero”, uomo vicino al presidente Ortega è il primo multimilionario del Paese.
Originaria di Genova, la famiglia Pellas si è stabilita in Nicaragua alla fine del 1800. In cento anni ha creato un colosso che opera nel settore bancario, dei computer, delle automobili e, naturalmente, dello zucchero.
I Pellas si rifiutano di vedere la tragedia che si vive ogni singolo giorno a Chichigalpa, dove ci sono di media quattro morti alla settimana per la stessa patologia. Negli ultimi anni è raddoppiato il tasso di mortalità degli uomini. E per l’insufficienza renale cronica non esiste una cura. Nella sua fase acuta il malato ha bisogno di sedute di dialisi che possono costare 140 dollari ciascuna. Lo stipendio medio per questi lavoratori era di circa 100 dollari al mese. Questa non è un’epidemia misteriosa, è un’epidemia messa sotto silenzio.
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Effetti collaterali. Popolazione civile in pericolo è la rubrica a cura di Cristina Artoni, in onda ogni lunedì su Radio Popolare alle 9.33
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