Al Center for Urban Science + Progress della New York University, dove sono le 7.05 del mattino, Federica Bianco, tra le tante cose cervello in fuga e ricercatrice al Centro di cosmologia e fisica delle particelle, è già al lavoro.
Federica è una degli autori della descrizione, pubblicata ieri su Nature e oggi su tutti i media del mondo, di uno fuoco d’artificio mega-galattico avvenuto l’estate scorsa in V404 nella costellazione del Cigno.
Lo spettacolo si è scoperto il 15 giugno scorso quando Mariko Kimura della Japan Women’s University, Swift il Rondone, un satellite della NASA, e il suo compagno d’avventura Fermi, hanno notato un’insolita caterva di raggi X provenienti dal buco nero; circondato da un disco di gas a strisce concentriche, pareva un bersaglio.
Due giorni dopo, perfino con telescopini da 20 cm, gli astrofili dell’emisfero nord si godevano colossali fontane di luce che uscivano dal buco. Vi è anche una ricostruzione dello show in un video della NASA.
Ogni 20-30 anni, il buco V404 Cygni espelle getti luminosi di gas in una serie di burp che durano anche per settimane e poi si spegne tutto. Gli era successo l’ultima volta nel maggio 1989. Ma cosa gli prende? chiediamo a Federica: