Napoli sta ricordando in queste ore un suo cittadino, un giovane di 26 anni, cronista del Mattino, ucciso dalla camorra il 23 settembre del 1985 per aver scritto e denunciato gli affari delle cosche. Stiamo parlando di Giancarlo Siani. Trent’anni dopo l’omicidio Siani Napoli è ancora un territorio dove la camorra può mostrare il suo potere criminale. Oggi a Memos con Ottavio Ragone, capo della redazione napoletana di Repubblica, abbiamo ricordato la figura di Giancarlo Siani, “giornalista precario, senza contratto”, testimone civile del degrado sociale e politico di quegli anni. E poi con il filosofo Biagio De Giovanni, già rettore dell’Università degli studi di Napoli “L’Orientale”, abbiamo visto la Napoli di questi giorni, una città in cui ancora oggi “la camorra è un dato costitutivo”, per usare le parole recenti della presidente della Commissione antimafia Rosi Bindi. “La camorra di oggi non è più quella di trent’anni fa – racconta De Giovanni – . E’ una camorra polverizzata a fronte di una politica che non ha più la forza di un tempo. La città oggi si trova in uno stato tossico di violenza diffusa che non ha a Napoli”.23
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