Sembrava impossibile ma ce l’abbiamo fatta. O quasi. Ecco, a dire il vero non abbiamo finito di imbiancare, abbiamo messo giù solo il fissante, ma l’obiettivo lo abbiamo raggiunto lo stesso: iniziare la creazione del Museo di Radio Popolare.
Da circa un mese stiamo martellando tutti i giorni con Pezzi da 40 [18.30/19.15 dal martedì al venerdì], spingendo il piede sull’acceleratore sulla folle idea di creare un museo a costo zero. Per ora abbiamo speso zero e abbiamo ottenuto una bellissima giornata di imbiancatura, cui ne seguirà un’altra per concludere i lavori, insieme a un gruppo di ascoltatori volontari che si sono pure divertiti.
Un grosso grazie a Cecilia, unica donna, scappata dopo 90 minuti, il tempo di capire chi aveva attorno; Gianfranco, capo cantiere a sinistra; Michele Mikis Sessa, bravissimo a fingere di lavorare; Andreino, con la tuta da imbianchino più figa che c’è e con un ghetto blaster attaccato alla cintola dei pantaloni, viva il bluetooth; Davide, il vice di Gianfranco, ma anche mente estetica del gruppo; Disma Pestalozza e Alessandro Diegoli vivandieri, bellissimi uomini e fini umoristi; Carlo Coscia, con un marsupio carico di amicizia, abilità manuale e intellettuale, tempera e temperanza; Markus, imbianchino solidale e fotografo ammirato da Cartier-Bresson (le foto a corredo dell’articolo sono sue) e ovviamente Claudio Agostoni, travolgente leader spirituale e pittore sincretico.
La fase uno è partita, rimettere in sesto gli spazi. Di lavoro ce n’è un sacco, ma l’obiettivo resta lo stesso: aprire a giugno. Quanto meno il nucleo fondante del museo, che al momento nelle nostre teste è la ricostruzione di uno studio d’epoca di RP più un percorso temporale attraverso oggetti e audio d’epoca. Tutto, sempre ovviamente a costo zero.
La giornata di ieri, il White Day, è stato reso possibile anche grazie a Maura che ci ha portato le torte salate senza le quali saremmo collassati in mezzo alle tolle di tempera; grazie a chi ci ha portato i pasticcini a merenda e come ciliegina sulla torta, mentre stavamo finendo è arrivata una torta, senza ciliegina ma con una bellissima decorazione che riproduceva il logo di RP. Grazie a chi ha portato il vino e le birre e soprattutto anche a coloro che sono passati a consegnarci del preziosissimo materiale d’epoca che entrerà di diritto nel museo: un revox del ’78, la telecamera di Radio Popolare quando voleva diventare televisione, delle pubblicazioni firmate RP perse nelle pieghe del tempo che probabilmente nemmeno Piero Scaramucci si ricorda. Insomma una bellissima giornata, come sempre resa possibile dalla più bella delle community, quella di Radio Popolare. Tenetevi pronti perché ci saranno altri appuntamenti, altri momenti di lavoro e di socialità. Siete bellissimi. Grazie.
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Foto|Markus Sottocorona