La situazione per il Movimento 5 Stelle si è complicata non poco. Il cruciale banco di prova di Roma si sta rivelando un campo minato e la giunta di Viriginia Raggi non riesce a decollare. Dopo le dimissioni a catena della settimana scorsa, il caso Muraro è una nuova tegola per la sindaca grillina. Dall’audizione in Commissione ecomafie è arrivata finalmente la verità sull’indagine che coinvolge Paola Muraro: l’assessora sapeva di essere sotto inchiesta dal 18 luglio. E ne aveva subito informato Raggi.
Nonostante questo, aveva sempre negato un proprio coinvolgimento nell’inchiesta, così come la sindaca si era ben guardata dal rendere pubblica la vicenda. Insomma, la bandiera della trasparenza che ha sempre caratterizzato il Movimento è stata clamorosamente ammainata. Così come il decantato rigore sulla legalità. Una situazione imbarazzante su cui i vertici nazionali 5 Stelle ora dovranno decidere come muoversi. Si parla di un imminente vertice tra Beppe Grillo, Davide Casaleggio e Luigi Di Maio.
Sulla situazione e le possibili conseguenze abbiamo chiesto l’opinione del politologo dell’Università di Milano Paolo Natale, attento osservatore del Movimento 5 Stelle
“Ovviamente è troppo presto per poter giudicare l’operato della Raggi nel merito – dice Natale – Ma il suo vero problema in questo momento è legato all’immagine che sta dando. Tutti noi sapevamo che governare Roma è un’impresa difficile: il fatto che Virginia Raggi si sia proposta come una persona che avrebbe risolto i problemi quasi con la bacchetta magica ha influito molto sulla percezione che ne hanno adesso i romani in questi primi mesi così travagliati”.
Hanno sbagliato nella comunicazione con i romani?
L’onda era quella del “buttiamo via tutto”, “cambiamo tutto” e quindi alle prime difficoltà la percezione è ancora più negativa. Se la comunicazione iniziale fosse stata più soft, probabilmente da questo punto di vista le cose sarebbero andate meglio.
Secondo lei Paola Muraro sarà costretta a dimettersi?
Certamente la Muraro è una persona molto esperta e introdotta nel settore dei rifiuti e quindi sarebbe stata di grande aiuto per la Raggi, e forse lo sarà. Il fatto però che sia stata tenuta nascosta l’apertura dell’indagine a suo carico è un difetto di comunicazione che adesso le si ritorce contro. In fondo, sarebbe stato molto più semplice agire con più trasparenza.
Come prenderà questa bugia l’elettorato del Movimento 5 Stelle?
Un leggero calo c’è già stato. Abbiamo fatto un sondaggio insieme all’istituto Ipsos che rileva una piccola flessione, anche se in realtà non possiamo dire con certezza se si tratti di un calo fisiologico. Certo i fatti di questi giorni, sia nel merito sia soprattutto nel modo in cui vengono gestiti, non fanno certamente bene all’appeal del Movimento 5 Stelle. Viene minata l’immagine di purezza e di “diversità” dagli altri partiti.