Secondo l’Associazione Nazionale Presidi molte scuole non riapriranno il 14 settembre. Non ci saranno le condizioni. Perché, ha spiegato il Presidente Antonello Giannelli, mancano ancora i banchi monoposto, mancano gli spazi alternativi alle aule scolastiche e manca e il personale docente, in particolare gli insegnanti di sostegno.
A quattro giorni dalla data d’inizio (anche se alcune regioni cominceranno dopo) l’allarme lanciato dai Presidi appare molto serio, a differenza delle tante strumentalizzazioni della campagna elettorale.
Giuseppe Conte ha detto che il governo ha predisposto 2 milioni e mezzo di banchi monoposto. Si è dimenticato di dire che la loro produzione e distribuzione sarà completata solo entro la fine d’ottobre. É vero che era previsto nei bandi, ma la maggior parte degli istituti che ne ha fatto richiesta, non li vedrà almeno per un mese e mezzo. Allo stato attuale, secondo la Cgil Scuola, ne sono stati distribuiti solo 100.000.
Il ritardo è nei fatti. La gestione del commissario Arcuri, uomo vicino a Giuseppe Conte, mostra ancora una volta delle pecche. Senza banchi monoposto, i Presidi devono avere spazi alternativi per garantire la sicurezza, ma anche su questo siamo in forte ritardo. Molti enti locali non sono riusciti a reperirli.
Secondo i Presidi almeno 100.000 studenti non riusciranno ad essere in presenza nelle scuole il 14 settembre. Ma, alla fine, il problema principale appare la mancanza di personale docente. Secondo i sindacati poco più del 30% degli 85mila docenti previsti sono stati immessi in ruolo. Di fronte a questa situazione, i Presidi preferiscono mettere le mani avanti.
Secondo il responsabile dell’associazione in Lazio, in quella sola regione, sarebbero un centinaio gli istituti che non riaprirebbero. Non è il caos di cui parla Salvini, ma i problemi sembrano ancora tanti.