Il caso Marchini è un dramma per il centrodestra italiano.
Alla soglia degli 80 anni, Berlusconi non vuole mollare nonostante il crollo di Forza Italia in tutti i sondaggi. Quello che fu il partito più grande d’Italia si aggira attorno all’11 per cento. Staccato in modo ormai consolidato dalla Lega. L’accoppiata Lega-Fratelli d’Italia poi potrebbe doppiare Forza Italia.
Ecco perchè Berlusconi ha tentato la mossa Marchini. Per riacciuffare i centristi, quelli di Ncd e tutti coloro che furono una componente essenziale delle sue maggioranze. E per tentare di impedire a Salvini di diventare il nuovo capo della coalizione.
Ma gli ostacoli per Berlusconi sono tanti, forse troppi. I centristi sono al Governo con il Pd. Salvini non ha alcuna intenzione di lasciare ancora spazio a colui che ormai non è più riconosciuto come il leader. Meloni gioca la sua partita a Roma dove punta al ballottaggio, per vincere le elezioni ma prima di tutto per riaffermare che Roma è territorio della destra: bacino elettorale e centro di potere cruciale a livello nazionale.
Ormai al centrodestra rimane solo una speranza e questa speranza si chiama Milano. L’unica grande città dove la coalizione rimane unita. Almeno fino all’esito delle elezioni. Se il centrodestra le perdesse, anche a Milano inizierebbe la resa dei conti.
Oggi Salvini sarà a Milano, a tenere un comizio. Ha invitato il candidato sindaco Stefano Parisi il quale ha accettato di esserci.
“Ci andrò come andrò a tutte le iniziative delle liste che mi sostengono” ha detto Parisi a Radio Popolare.
Ma è innegabile che questa volta sia diverso.
Parisi è un centrista. Ha addirittura un passato a sinistra, nella Cgil e nel Partito Socialista. Fino a oggi ha cercato di far leva su questa immagine per coprire quello che si muove alla destra della sua coalizione. E per tenere tutti uniti, continuando ad affermare il primato della componente moderata della coalizione. Se però oggi Salvini urlasse di nuovo che il futuro leader del centrodestra sarà lui, come è nei suoi piani ormai da tempo espliciti, per Parisi sarebbe imbarazzante.
Ecco perchè il candidato sindaco del centrodestra a Milano è molto interessato a cosa accade a Roma. Il suo auspicio, ai nostri microfoni, è che Marchini e Meloni trovino un accordo politico. Per chi faccia il tifo non ce lo dice anche se il suo profilo starebbe a indicare una preferenza per il primo sulla seconda.
Al di là delle preferenze personali di Parisi, si tratta però di una prospettiva a oggi piuttosto remota.
Ascolta Stefano Parisi