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Tratto dal podcast
Fino alle otto di mar 14/01 (terza parte)
Milano | 2020-01-14
35 anni fa la città di Milano stava facendo i conti con la cosiddetta nevicata del secolo. Dal 13 gennaio 1985 e per le 72 ore successive caddero su Milano tra i 70 e i 90 centimetri di neve. La grande nevicata del 1985 non era stata prevista e Milano non era pronta ad affrontare un’emergenza di quella portata.
La città rimase bloccata per giorni e fu necessario far intervenire l’Esercito per dare supporto all’inadeguatezza dell’amministrazione comunale. In quei giorni Michelino Crosti era in giro per Milano per raccontare i disagi e i disservizi per Radio Popolare.
L’intervista di Alessandro Braga a Fino alle Otto a 35 anni da quella nevicata record.
Ricordo che quella nevicata non era stata prevista in quei termini. Arrivando verso la Radio mi sono reso conto che in strada c’era una situazione terrificante. La gente usciva di casa per andare a lavoro in auto, ma poi non riusciva a muoversi: le strade erano piene di neve, almeno 85 centimetri, e i mezzi non erano stati adeguatamente allertati e le auto che riuscivano a partire rimanevano bloccate in mezzo alla strada senza potersi più muovere. Le strade erano bloccate, i mezzi pubblici erano bloccati e anche le auto erano bloccate in mezzo alla strada. E questo vale per tutta la città.
Abbiamo immagini romantiche di quelle giornate, ma ci furono anche ingenti danni.
Sì. E un altro problema era la neve che si era accumulata sui tetti e che, con l’aumentare della temperatura, rischiava di cadere in strada. Bisognava stare attenti altrimenti si veniva travolti dai blocchi di neve che cadevano dai tetti. Mi pare che ci furono anche due o tre morti per questo motivo. I problemi si moltiplicarono e ci vollero diversi giorni per tornare alla normalità. Milano non aveva mai vissuto una roba così catastrofica prima di quel periodo lì.
Ricordo che arrivò anche l’Esercito, ma riuscì a liberare soltanto le vie principali. In quelle secondarie la neve restò fino a tarda primavera.
Sì, per un po’ utilizzarono i tombini delle fognature, ma poi capirono che non era la strategia migliore perché la neve iniziò a consolidarsi. Il problema vero fu che la città non si era preparata ad un evento di quel genere, non l’aveva previsto e non era organizzata per affrontarlo. Non fu sparso il sale e dal momento della nevicata del 1985 in poi ci furono problemi enormi per smaltire la neve. Una cosa analoga successe nel periodo della sindaca Moratti, che aveva prestato il sale a Torino e per qualche giorno ci furono dei problemi, anche se non aveva nevicato così tanto.