Si accetta di dare tempo a Londra per formare un nuovo governo dopo le dimissioni del premier David Cameron. Forse fino a fine settembre, quando sarà nominato il nuovo capo dei conservatori e formato un nuovo governo, ma non oltre, perché la pazienza europea sta finendo, la tensione è altissima e la cancelliera Angela Merkel ha già detto parlando davanti al suo Parlamento che non ci saranno sconti per i britannici quando torneranno per negoziare un nuovo accordo con gli europei. Una «Europe à la carte» si prende solo quello che si vuole, non sarà possibile, ha ribadito Merkel.
E oggi si riunisce il primo summit della storia europea senza Londra. I 27 fisseranno le priorità su cui vogliono lavorare, non grandi cantieri costituzionali – non c’è tempo, non c’è voglia – ma solo 3 priorità, le vere preoccupazioni degli europei, indicate già da Berlino con l’accordo di Francia e Italia, intorno alle quali fissare un calendario e portare risposte rapide ai cittadini.
Lo scopo, vitale per la cancelliera Merkel è mostrare unità, si puo’ si deve andare avanti a 27, non è il momento di salti in avanti di un piccolo gruppo per non dare voglia ad altri paesi, soprattutto nell’est dell’Europa di seguire il modello inglese.
Lotta al terrorismo, occupazione e crescita e una migliore governance dell’euro, questi i tre assi su cui si discuterà da qui a settembre per poi incontrarsi a Bratislava, in un nuovo summit convocato ieri e fissare idee più precise. Funzionerà? Perché i piani sull’immigrazione, la gestione della crisi greca, il piano Juncker sugli investimenti non hanno ancora portato i frutti sperati, se non addirittura naufragare nel mar Mediterraneo e questa volta tutti i 27 Paesi dovrebbero rispettare gli impegni ? Le risposte verranno in un secondo tempo. Oggi bisogna dimostrare che anche senza Londra l’Europa esiste e va avanti.