
Giorgia Meloni tace e non potrebbe essere altrimenti, visti i già tanti fronti aperti con l’alleato guastatore leghista. Ma che l’idea di un ritorno di Salvini al Viminale non le passi nemmeno per la testa è chiaro dalle parole di altri esponenti di Fratelli d’Italia. “Piantedosi è straordinariamente efficace come ministro dell’Interno,” ha tagliato corto Adolfo Urso, “Non vedo perché cambiare.” Parole già dette a caldo da un altro big del partito meloniano, Marco Osnato: “Non credo sia un’ipotesi concreta,” aveva chiosato.
Insomma, la Presidente del Consiglio non intende assolutamente accontentare le nuove richieste di Salvini, galvanizzato dalla due giorni fiorentina che gli ha ridato forza sia internamente al movimento sia con gli alleati. Salvini dovrà accontentarsi di continuare a fare il ministro dei Trasporti, a meno che, coadiuvato da tutta la Lega, che sembra in questo momento aver ritrovato un’unità almeno di facciata, non intenda andare a fondo, con conseguenze però difficilmente gestibili. Se Forza Italia ufficialmente non lascia molta possibilità a ipotetici cambiamenti nell’Esecutivo, “le aspirazioni non sono la realtà” sono state le parole di Paolo Barelli, capogruppo alla Camera forzista. Ufficiosamente, la reazione dei berlusconiani alle pretese salviniane sarebbe stata ben più accesa, tanto che qualcuno si sarebbe spinto anche a ipotizzare una crisi di Governo. Scenario improbabile, molto più facile immaginare un futuro di guerriglia tra alleati, come visto, tra l’altro, nel periodo precongressuale leghista. Situazione che molti, Meloni in primis, speravano di veder svanire dopo la rielezione di Salvini e che si troveranno invece a dover gestire ancora a lungo.