“L’obiettivo è dire basta alle morti sul lavoro, quello che sta accadendo è gravissimo, inaccettabile”
Maurizio Landini parla dello sciopero unitario di un’ora dei sindacati dei metalmeccanici Fiom, Fim e Uilm.
Giovedì scorso l’uccisione a Piacenza di Abdesselem El Danaf all’ingresso della Seam, azienda di logistica dell’indotto Gls. Poi la morte di un operaio, Giacomo Campo di 25 anni, dell’impresa appaltatrice Steel service nell’Ilva di Taranto e di Antonio Alleovi, di un dipendente Atac, azienda dei trasporti romana, folgorato durante una riparazione.
“Con i tagli alla prevenzione e un sistema degli appalti e subappalti fuori controllo, la sicurezza è in condizioni drammatiche”, sostiene Landini. “Bisogna correggere le leggi sbagliate. La Cgil chiede un nuovo Statuto per i diritti dei lavoratori e il referendum contro il Jobs Act”.
Fiom, Fim e Uilm hanno chiesto alle Rsu, le rappresentanze sindacali unitarie, non solo di scioperare ma di organizzare assemblee nei posti di lavoro per discutere della sicurezza.
“La precarietà, il sistema degli appalti e subappalti stanno peggiorando a livelli inaccettabili le condizioni di lavoro”, spiega Landini. “Tutto ruota intorno a profitti e ricavi, quello che viene considerato un costo viene tagliato. Del resto se si posso comprare i voucher ( i buoni lavoro, ndr) dal tabaccaio come un pacchetto di sigarette, allora la prestazione del dipendente è diventata una merce come un’altra”.
Il leader della Fiom sull’omicidio di Abdesselem a Piacenza fa questa riflessione: “Una delle ragioni per cui abbiamo proclamato lo sciopero di tutta la categoria è la morte di Abdesselem. E devo dire che quello che mi ha colpito, oltre ovviamente alla morte di Abdesselem, è che un lavoratore viene ucciso da un altro lavoratore che guida il camion. Ora quando arrivi al punto che si crea la competizione tra persone che per vivere devono lavorare la situazione è grave e noi dobbiamo impedire che questo avvenga”.
Sul caso dell’Ilva Landini conferma che la Fiom aveva scritto al governo denunciando il fatto che il problema delle manutenzioni non veniva affrontato. Per questo i sindacati avevano chiesto un incontro urgente ai commissari dello stabilimento e al governo per affrontare la questione della sicurezza e della salute dentro e fuori gli impianti di Taranto. “Inoltre – aggiunge Landini – chiediamo un impegno preciso di Cassa Depositi e Prestiti come garanzia che lo Stato non abbandoni l’Ilva. Gli investimenti necessari non sono sostenibili solo dai privati”.
Ascolta qui l’intervista integrale di Piero Bosio a Maurizio Landini