I legami tra la Lega di Matteo Salvini e la Russia di Valdimir Putin sono ben noti. La stampa italiana ne ha scritto nelle ultime settimane. Noi ne abbiamo parlato con Krekò Péter, direttore del Capital Institute di Budapest, un think tank d’orientamento liberale. Nel 2015, questo istituto di ricerche sociali e politiche pubblicò un rapporto sui rapporti tra il Cremlino e i partiti dell’estrema destra europea. Nella lista, anche la Lega Nord. Un legame che si è sviluppato con forza negli ultimi anni. Come si vede in questi giorni, con la nascita a Roma del governo giallo-verde. Uno dei primi passi del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte è stata l’apertura alla Russia.
Nel corso degli anni si è parlato anche di un rapporto economico tra la Russia e la Lega. Péter non può confermarlo.
Quello che abbiamo scritto nel rapporto riguarda i rapporti tra il Cremlino e i partiti dell’estrema destra europea. Non abbiamo parlato in modo specifico di finanziamenti da parte della Russia nei confronti di queste forze politiche; abbiamo detto che in alcuni casi c’è il sospetto che soldi siano passati dalle casse di Mosca a quelle di alcune di questi partiti.
Per quanto riguarda la Lega posso solo rilevare che negli ultimi tempi la stampa italiana e austriaca abbia parlato di finanziamenti. Ma è solo, come dicevo, un sospetto.
Comunque sia, finanziamenti o no, l’unica cosa certa è che la Lega Nord è stato uno dei due partiti dell’estrema destra europea ad aver firmato un accordo di cooperazione e coordinamento con il partito di Vladimir Putin, Russia Unita, con il quale condivide la stessa visione ideologica – i valori ultraconservatori cristianni – e con cui è concorde su alcuni temi come, per esempio, l’annessione della Crimea da parte della Russia.
Quale è l’obiettivo di Vladimir Putin nello stringere rapporti con i partiti dell’estrema destra europea come la Lega?
È molto chiaro: vuole destabilizzare l’Unione Europea. Questi partiti diventano i suoi agenti per raggiungere questo obiettivo. I leader di queste formazioni politiche chiedono a grande voce la fine delle sanzioni nei confronti della Russia. Sono i “guastatori “di Putin in Europa.
Il presidente russo e il suo ministro degli esteri Lavrov credono che per la politica di Mosca sia meglio avere un’Europa disarticolata, fatta da nazioni e non da un’unione. Non è un caso che la prima visita in una paese dell’Ue di Vladimir Putin sia stata fatta in Austria, dove c’è un governo “amico” di Mosca, vista la presenza dell’Fpo, partito che insieme al a Lega ha firmato il patto di cooperazione con Russia Unita.
Mosca preferisce parlare con Vienna e Roma, ora che ci sono i populisti al governo piuttosto che dialogare con Bruxelles, con l’Unione Europea. Nella visione di Mosca, l’Ue è il pupazzo degli Usa, ed è in sé, un problema per Mosca e la sua volontà di ricreare la sfera d’influenza dell’Unione Sovietica.
E adesso che Matteo Salvini è al governo cosa accadrà?
Quello che posso dire è che nessun leader della destra europea ha un rapporto così intenso con la Russia come quello che ha Matteo Salvini. Un rapporto personale con Vladimir Putin e una relazione politica molto forte con il partito del presidente russo. Sappiamo poi che rappresentanti della Lega sono stati ospitati in Crimea durante il referendum illegittimo per l’annessione da parte della Russia, organizzato dal Cremlino e dai separatisti russi. Ci sono state poi molte municipalità guidate dalla Lega che hanno riconosciuto l’annessione della Crimea.
Ora che Matteo Salvini è al governo penso che non ci debba aspettare un immediato cambiamento di politica estera. Ci saranno aperture a Mosca, ma non quella radicale mutazione di rotta che potrebbe arrivare, invece, più tardi. L’Austria ha criticato le sanzioni; anche Roma lo ha fatto. L’Italia è un paese grande, con un forte peso in Europa. Ma penso che comunque l’Ue abbia tutti la possiblità di “respingere” un’eventuale offensiva su questo tema da parte degli amici di Putin nella Ue.
Cosa farà il nuovo governo italiano per la Russia
Difficile dirlo ora. Mi aspetto che venga organizzato un incontro ad alto livello tra il presidente del consiglio Conte e il Cremlino. C’è da ricordare che la politica italiana nei confronti di Mosca è sempre stata molto comprensiva. Silvio Berlusconi è un altro grande amico di Vladimir Putin. Ci saranno altre discussioni sulle forniture energetiche russe all’Italia. Scommetto che discuteranno anche delle sanzioni, ma penso che Roma non si azzarderà a toglierle da solo.
Ma c’è un coordinamento tra il Cremlino e il leader della Lega Matteo Salvini ?
Noi non abbiamo prove che il Cremlino “guidi” la politica estera del governo italiano o di quello austriaco. Abbiamo il sospetto che in alcuni casi, come per esempio quello ungherese, il governo di Budapest abbia preso dei provvedimenti che oggettivamente siano andati a beneficio della Russia.
Però non possiamo dire che anche in questo caso Putin sia stato il burattinaio.
C’è un altra cosa. Quando sei un partito dell’opposizione, magari piccolo, è più “facile” fare politica a favore della Russia. Ed è anche più facile avere bisogno della Russia. Quando vai al governo le cose possono cambiare. Però c’è una cosa che noi non sappiamo: oltre all’accordo ufficiale tra i due partiti, Lega e Russia Unita, esiste qualche cosa d’altro? C’è qualche patto segreto?