
Ancora una volta il presidente Mattarella ha rappresentato tutti e ciascuno di noi, in questo tempo così difficile e triste.
Solo con i suoi pensieri all’Altare della Patria, come soli o quasi siamo stati tutti noi, pur cantando dal balcone.
Mattarella che non si taglia i capelli da due mesi, Mattarella che fa gli auguri di Buona Pasqua agli italiani e dice: anch’io sarò a casa da solo domenica.
I simboli contano, e oggi ce n’era bisogno. Chi è abituato a sfilare a Milano si è sentito come menomato, privato di un diritto, per di più dopo due mesi di reclusione e con davanti un futuro incerto.
Il Presidente è arrivato ai piedi del Vittoriano senza nessun’altra autorità. La scorta è rimasta sotto e lui ha salito le scale. Giunto in cima ha tolto per un momento la mascherina, la stessa che indossavano due corazzieri davanti alla tomba del milite ignoto. Un militare ha suonato il silenzio alla tromba, poi dopo un momento di raccoglimento ha rimesso la mascherina e ha ridisceso le scale.
Un’immagine molto forte: sull’immensa scalinata che dà su piazza Venezia il Presidente era un uomo anziano e solo, e proprio per questo ha rappresentato tutti, in particolare le persone più esposte al pericolo del virus.
“Come allora, insieme possiamo farcela“, aveva scritto qualche ora prima in un messaggio agli italiani. Un messaggio fatto di parole significative sì ma mai potenti come i gesti.
Foto | Quirinale