“Amore mio, quelli con te sono stati gli anni più belli della mia vita, ma ora devo smettere, perché devo lavorare, e una donna che lavora non può essere anche una mamma. Mi dispiace”.
Forse sarebbe davvero questo il testo di una lettera di dimissioni se, invece di rinunciare al lavoro, le donne fossero costrette a rinunciare alla maternità. A proporre questa provocazione è, in un video che si conclude con lo stralcio delle lettere da parte dei bambini, la campagna Moms Don’t Quit (mamme non dimettetevi), ideata da FCB Milan.
Una campagna attiva in Italia ormai da qualche mese, visibile sui social con l’hashtag #momsdontquit, e che sta lentamente conquistando spazio anche su portali, magazine e quotidiani. L’obiettivo è quello di rompere “i pregiudizi che spingono ogni anno migliaia di donne a scrivere la loro lettera di dimissioni, costrette a scegliere tra maternità e lavoro”.
Che fosse un’iniziativa urgente e necessaria ce lo dicono i dati: in Italia, tra le donne lavoratrici che diventano mamme, il 30% lascia il lavoro entro i primi due anni di vita del bambino.
L’abbandono del lavoro non è sempre una scelta: solo nel biennio 2010-11, circa 800.000 donne sono state forzate a lasciare il lavoro firmando al momento dell’assunzione una lettera di dimissioni in bianco, da far valere in caso di maternità. Ed è in particolare contro questa pratica che si rivolge la campagna Moms don’t quit, che sta raccogliendo le firme per una petizione da presentare alle istituzioni, chiedendo sostegni per le mamme che lavorano.
Se è difficile continuare a resistere nel mondo del lavoro per chi già ne fa parte prima della maternità, figuriamoci per chi (precaria, collaboratrice, disoccupata) deve entrarci nuovamente o per la prima volta da mamma. Anche in questo caso i dati ci aiutano a capire la situazione italiana: la disoccupazione femminile sopra i 34 anni raggiunge il 13,2%; la media europea è dell’8,8%. Nel 2016 eravamo al penultimo posto in Europa per l’occupazione femminile tra i 15 e i 64 anni.
Irene, mamma di Alessandro, 6 anni, e Lorenzo 3, ci ha messo due anni per trovare un nuovo impiego dopo la maternità; Sara invece, mamma di Pietro 13 anni, e Matilde, 10, per ricominciare a lavorare, ha dovuto proprio inventarsela, una professione.
Queste le loro storie, raccontate nella prima puntata di Maternity Rules.
Irene
irene
Sara
Il podcast della prima puntata di Maternity Rules