Una commissione delle Nazione Unite ha votato una risoluzione secondo cui l’Arcipelago delle isole Falkland/Malvinas si trova in acque territoriali argentine. Si tratta di una decisione non vincolante, che ratifica un rapporto di Buenos Aires del 2009 che espandeva il territorio marittimo argentino nell’oceano Atlantico meridionale del 35 per cento, includendo l’arcipelago conteso, situato a circa 300 miglia al largo della Patagonia.
La stessa commissione Onu non si è invece pronunciata sulla sovranità delle Falkland/Malvinas, una disputa che da decenni vede contrapposti i governi argentino e britannico.
Allo stato attuale i cittadini dell’arcipelago hanno passaporto britannico, eleggono un proprio governo per la gestione degli affari interni ma, come territorio d’Oltremare del Regno Unito, dipendono a tutti gli effetti da Londra in tema di Difesa e politica estera.
Quali sono le implicazioni di questa decisione della commissione Onu? Lo abbiamo chiesto ad Alfredo Somoza, collaboratore di Radio Popolare e direttore di Dialoghi.info
Il valore legale di questa risoluzione porterà la Gran Bretagna a fare un passo indietro?
Al di là delle rivendicazioni sulla sovranità territoriale, la contesa riguarda l’indotto economico – pesca e idrocarburi – di quel tratto di mare…