Il governo venezuelano ha cancellato la tournée dell’orchestra giovanile del Venezuela che doveva esibirsi negli Stati Uniti sotto la direzione di Gustavo Dudamel. Nell’annunciare la notizia su Twitter Dudamel si è detto “profondamente addolorato”.
Per mesi, per anni, Gustavo Dudamel ha cercato di stare fuori le vicende politiche del suo Paese, il Venezuela. Perché, del resto, fomentare polemiche, interne e internazionali, nel momento in cui il giovane direttore d’orchestra, 36 anni, sembra avviato a una splendente carriera internazionale? Dudamel è direttore della Los Angeles Philarmonic, dell’orchestra sinfonica venezuelana Simon Bolivar. E’ stato il direttore più giovane a dirigere i Wiener nel tradizionale concerto di capodanno, quest’anno.
La scelta di stare in silenzio di fronte alle proteste e alle violenze nel suo Paese è però venuta meno quando un giovane violista venezuelano è stato ucciso dalla polizia in proteste di strada. A quel punto, Dudamel ha detto, pubblicamente, quel che è troppo è troppo, e ha firmato un articolo critico verso il governo venezuelano, sul New York Times e sul Pais, chiedendo a Maduro di ascoltare le proteste.
La risposta di Maduro è arrivata con un commento beffardo, in televisione, in cui ricorda che Dudamel è il prodotto del sistema di educazione pubblica del Venezuela, e lo accusa di vivere all’estero. Ora arriva la cancellazione della tournée che il direttore doveva fare negli Stati Uniti, con l’orchestra nazionale dei giovani del suo Paese. La decisione arriva direttamente dall’ufficio del presidente, in una chiara volontà repressiva nei confronti della libertà di espressione di un artista.