Incinta e licenziata. Una consuetudine italiana, ingigantita dalla crisi e punto di partenza per la scrittura di Gli ultimi saranno ultimi. Prima di diventare un film questo testo è andato a teatro. Uno spettacolo scritto e interpretato da Paola Cortellesi, con l’aiuto di Massimiliano Bruno che ha anche diretto il film. La protagonista è una donna, Luciana Colacci, interpretata da Cortellesi. Lavora in una fabbrica di parrucche, è sposata con Stefano simpatico perdigiorno “tipicamente italiano” e con il volto di Alessandro Gassmann, fino a quando dopo svariati tentativi finalmente rimane incinta.
Da lì a restare senza lavoro il passo è breve. La notizia viene diffusa da una giovanissima collega in prova e da un giorno all’altro la Colacci si ritrova a casa, senza rinnovo del contratto. La sua vita semplice, fatta di pranzi al mare con gli amici sul litorale romano e di passeggiate nella provincia laziale di Anguillara, si trasforma nell’attesa della fine del mondo, in un crescendo di disperazione e di atti non voluti.
“Qual è il confine per ognuno di noi? Questa é una storia di confine, non ci sono il bene o il male, i buoni o i cattivi, la commedia o il dramma. C’è la vita”. L’attrice Paola Cortellesi lo ha raccontato negli studi di Radio Popolare, con Alessandro Gassmann e il regista Massimiliano Bruno.
Lo stile di Gli ultimi saranno ultimi, con quell’alternanza equilibrata tra risata e lacrime richiama un altro film di Massimiliano Bruno con Paola Cortellesi: Nessuno mi può giudicare, in cui la trasformazione della protagonista andava di pari passo con la presa di coscienza, da donna ricca, snob e un po’ razzista a generosa e solidale, dopo aver scelto di rinunciare agli agi lasciando il marito.
Tra gli interpreti c’è anche Fabrizio Bentivoglio, un poliziotto arrivato dal nord est italiano, di nome Zanzotto, in un omaggio a Carlo Mazzacurati. Emarginato e sbeffeggiato per un errore compiuto in passato e per essere l’unico a frequentare senza pregiudizi una donna, dopo aver cambiato sesso. L’idea degli ultimi si estende a tutto ciò che viene considerato diverso e da allontanare, ma che in questo film viene innalzato ad eroico. E verso la fine del film, a partire da una scena particolarmente intensa e girata in uno stile che raramente si vede nel cinema italiano, Gli ultimi saranno ultimi raggiunge il climax ideale per riassumere il senso di questa storia.