Il Ghetto ebraico di Venezia, famoso in tutto il mondo, compie 500 anni e viene celebrato con incontri, concerti e appuntamenti culturali per tutto il 2016.
Ma poco distante, a Vittorio Veneto, c’è un altro Ghetto del quale nessuno sembrava ricordarsi. Solo grazie agli sforzi della violinista Lydia Cevedelli, studiosa di musica ebraica e docente al Conservatorio di Milano, le vestigia (sia pure in condizioni assai precarie) di questo luogo tanto importante e antico sono state inserite fra i Luoghi del Cuore del FAI 2016.
A Ceneda, quartiere a sud di Vittorio Veneto, gli ebrei furono chiamati nel 1597 dal vescovo Marcantonio Mocenigo, che chiese a Missier Isdrael Hebreo da Conegliano e alla sua famiglia di aprire un banco dei pegni per soccorrere bisognosi con prestiti e credito.
Dal 1607 era già presente una sinagoga privata, mentre la sinagoga della comunità fu inaugurata da un rabbino di Venezia nel 1790. La sinagoga rimase attiva, sia pure a fasi alterne, fino 1949 per poi essere smontata e portata al Museo d’Israele di Gerusalemme. La comunità disponeva anche di un cimitero, inaugurato nel 1857 e visibile ancora oggi.
Gli ebrei si ridussero progressivamente di numero, fino a scomparire dopo la Seconda Guerra Mondiale, come accadde in tante parti d’Europa. Del vecchio Ghetto di Vittorio Veneto sopravvivono oggi un magazzino con un grande porticato e alcune strutture adiacenti.
Nel Ghetto di Ceneda nacque nel 1749 Lorenzo Da Ponte, il librettista di Mozart. Era figlio di Geremia Conegliano e fu chiamato Emanuele, ma la famiglia si converti’ al cristianesimo nel 1763 e il futuro autore dei celebri recitativi di Don Giovanni fu battezzato dal vescovo Lorenzo Da Ponte e ne assunse il nome.
Maggiori info: http://iluoghidelcuore.it/luoghi/treviso/vittorio-veneto/ex-ghetto-ebraico/17100
Lydia Cevedelli è stata ospite della trasmissione Cult di Radio Popolare e ha raccontato dei progetti di restauro del Ghetto di Vittorio Veneto.
Ascolta l’intervista a Lydia Cevedelli