
“È stata fatta una scelta che a mio parere rappresenta una scorciatoia, si è deciso di colpire ancora una volta la scuola, eppure nel discorso in Parlamento Draghi aveva detto che la scuola in presenza era centrale, che la Dad crea diseguaglianze, con questo Dpcm però si è messa una pietra tombale sulla scuola”.
Lo ha detto a Radio Popolare Lucia Azzolina l’ex ministra dell’Istruzione del governo Conte, dichiarando la sua delusione per la decisione di chiudere le aule scolastiche. E del neo ministro Bianchi, che lei aveva indicato come capo della task force sulla scuola dice: “Avevo sentito allora parole diverse, ma non è il mio compito criticare nessuno”.
Lucia Azzolina parla anche delle decisioni sugli esami di Stato e sembra togliersi qualche sassolino dalle scarpe: “Oggi il ministro Bianchi ha firmato l’ordinanza per l’esame di Stato e di questo sono molto contenta perché quell’ordinanza l’avevamo scritta noi e ora è stata tirata fuori dal cassetto e timbrata. Ricordo però di qualche difficoltà perché il Pd voleva fare anche uno scritto all’esame di Stato”.
Sugli attacchi subiti quando era ministra dice: “Certo, si possono fare degli errori, sono stati attacchi politici, non posso dimenticare che quest’estate la scuola era importantissima, se ne parlava continuamente e in maniera pressante, dicendo che chiudendo la scuola si toglieva un pezzo di futuro ai ragazzi. Ora sembra tutto dimenticato”.
Per quanto riguarda la scelta di chiudere, Lucia Azzolina, ministra Cinque Stelle del governo Conte II per tredici mesi, ritiene che sia una scorciatoia. “Ci sono dei problemi relativi alla tenuta delle terapie intensive e all’organizzazione della Sanità e per mettere in circolazione meno gente si è deciso di chiudere, perché, spiega, ho letto che la scuola non è considerata un’attività produttiva e di conseguenza è più debole, per alcuni Presidenti di Regioni la scuola continua ad essere secondaria”.