Come sarebbe un giorno senza le donne? Negli fabbriche, negli uffici, a scuola, nei servizi? Senza il lavoro in casa, quello dedicato ai bambini, agli anziani, ai compagni?
“Se le nostre vite non valgono, allora non produciamo” – è lo slogan dello sciopero globale delle donne, che l’8 marzo coinvolgerà persone di 40 paesi del mondo.
Niente mimose, cioccolatini e spogliarello maschile, per l’8 marzo le donne che aderiscono al movimento Non una di meno vogliono tornare ad una giornata di lotta.
Una protesta contro la violenza maschile e di genere, contro le discriminazioni sul lavoro, la rappresentazione stereotipata nei media, le disparità di salario, la mancanza di educazione alle differenze nelle scuole, la riduzione del welfare e dei servizi sanitari, lo sfruttamento di chi lavora da parte del sistema neoliberista, le frontiere e la violenza nei confronti delle donne migranti.
Lo sciopero generale è stato indetto da diverse sigle del sindacalismo di base, per cui la copertura è garantita per tutte le lavoratrici e i lavoratori dei settori pubblico e privato.
Non una di meno ha pubblicato un vademecum per spiegare come si può scioperare.
Chi lavora con contratti precari, a voucher, o in nero, non potrà astenersi dal lavoro, ma potrà partecipare alla protesta in altri modi: vestendosi di nero e fucsia, i colori scelti per la giornata a livello internazionale, scioperando dal lavoro domestico e di cura, scegliendo di non acquistare nulla, oppure partecipando ai cortei serali e notturni nelle diverse città.
Non una di meno invita i compagni e mariti ad aderire alla protesta delle donne, sostituendole nel lavoro domestico, occupandosi dei figli e degli altri familiari che ne hanno necessità.
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La protesta a Milano durerà l’intera giornata.
Si comincia alle 9.30 con il corteo studentesco e delle lavoratrici, con partenza da Largo Cairoli e arrivo a Palazzo Lombardia, lato via Galvani.
Nelle scuole ci sarà sciopero della didattica e assemblee di istituto sul tema della violenza maschile e di genere.
Tra le 12 e le 14 davanti a Palazzo Lombardia ci sarà un presidio contro l‘obiezione di coscienza di struttura. La Regione consente infatti l’accreditamento di strutture private che decidono di non applicare la legge 194, erogando fondi pubblici.
Alle 15.30 ci sarà un’azione in pieno centro: nella Galleria Vittorio Emanuele II 100 artiste creeranno un mandala di sale.
Quindi sarà la volta delle periferie: dalla Caserma Montello, al centro sociale Lambretta, da Bisceglie a piazza Selinunte, si muoveranno i cortei che arriveranno al concentramento di Piazza Duca d’Aosta, da dove partirà la manifestazione serale.
Alle 18 si partirà rumorosamente: sbattendo pentole, cucchiai, mestoli e coperchi. Arrivo alle 21 a Porta Venezia.
Lo sciopero generale coinvolgerà anche i mezzi di trasporto. I treni del servizio regionale e suburbano non saranno garantiti dalla mezzanotte del 7 marzo fino alle 21 dell’8 marzo. L’agitazione del trasporto pubblico locale a Milano è prevista dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 al termine del servizio.