Cambiano le bandiere nei municipi milanesi dove, fino a domenica 5, il centrosinistra governava indiscusso. I risultati delle urne disegnano, ora, una nuova geografia del potere cittadino e su nove zone, il centrodestra ne conquistate ben cinque.
Localmente Mosso RSVP, che dal giorno dopo ha seguito i risultati, ogni mattina intervista il candidato del centrosinistra, vincente o perdente, per capire cosa è successo al potere dell’onda arancione, quella che nel 2011 aveva travolto tutti.
Abbiamo sentito Loredana Bigatti, candidata del centrosinistra sostenuta da PD, lista civica Noi Milano, Sinistra per Milano e Italia dei Valori, che nella zona quattro ha perso contro Paolo Bassi del centrodestra con uno scarto di poco più di 200 voti.
“Sono venuta all’ufficio elettorale per fare richiesta di accesso ai verbali per procedere con il riconteggio dei voti – ha detto al microfono di Massimo Bacchetta annunciando che, intanto il divario di 250 voti si è ulteriormente ridotto a 219-. Credo che il riconteggio sia un atto dovuto e spero che il giudice lo accetti, anche considerando le condizioni in cui sono stati fatti questi spogli”. Loredana Bigatti ha raccontato di essere stata al seggio di Rogoredo fino alle 8,30 del mattino seguendo lo spoglio dei municipi iniziato alle 5. “Erano tutti stravolti, stanchissimi, a livelli di incapacità di attenzione. Ma è umano. Ho visto persone che non riuscivano nemmeno più a fare i calcoli”.
La coalizione di guidata dal Pd, dunque, ha presentato istanza per avere accesso a tutte le copie dei verbali della commissione elettorale, ma poi dipenderà dal giudice decidere se accettare la richiesta oppure no. “Io ci spero – ha commentato Bigatti – anche perché è dal 1980 che partecipo agli spogli e non ho mai visto verbali così confusi con errori, cancellature, calcoli che non tornavano”. Per sapere se il giudice acconsentirà bisognerà comunque aspettare, probabilmente, a dopo il ballottaggio.
Secondo Loredana Bigatti, ad influire sullo spoglio confuso sarebbe stata anche la presenza di moltissimi presidenti e segretari alla prima esperienza perché, ha detto lei, le modalità dello scrutinio hanno spaventato il personale esperto. Effettivamente, nei giorni precedenti al voto c’era stata la discussione proprio sulla questione dei tempi ed era stato proposto uno sdoppiamento dello spoglio, ma poi la richiesta è stata rifiutata.
Il municipio 4, come gli altri, è stato governato fino al 5 giugno dal centrosinistra ed è stato perso con uno scarto, rispetto al 2011, di 15mila voti /75mila contro 61mila. Per la presidente uscente Bigatti la causa principale è stata la divisione della sinistra. “Lo avevamo presagito – ha ammesso – infatti, durante la campagna, il mio slogan è stato ‘attenzione, che ce la giochiamo sul filo di un voto’ e poi ho cercato di convincere gli amici della sinistra-sinistra a fare almeno il voto disgiunto”.
Avrebbe contribuito, poi, il ponte. “Sicuramente c’è una piccola parte, ma veramente piccola che ha deciso che non votando poteva dare una lezione al Pd nazionale, ma so che buona parte non ha capito che per il municipio non voleva il ballottaggio e quindi non è arrivata in tempo domenica sera”. In ogni caso, per Loredana Bigatti il problema politico, quello legato al fallimento del progetto politico di Pisapia, è una cosa che ha contato poco nel complesso del risultato e forse una botta l’ha data anche la norma che fissava la vittoria con il 40%. “Ma lì c’era poco da fare – ha concluso -siamo arrivati tardi a presentare la delibera di modifica”.
Ascolta l’intervista a Loredana Bigatti a cura di Massimo Bacchetta