In Lombardia sono ancora decine gli over 80 che attendono di essere vaccinati. E così è per coloro che appartengono alla fascia d’età che va dai 70 ai 79 anni.
Per tutti la situazione è drammatica. Molti sono morti e molti moriranno nelle prossime settimane a causa dei ritardi nelle somministrazione dei vaccini.
Questa è l’opinione di Davide Manca, docente al Politecnico di Milano e curatore di un bollettino giornaliero sul COVID-19. Lo abbiamo intervistato.
Quale è la situazione delle vaccinazioni della fascia d’età tra i 70 e i 79 anni in Lombardia?
Direi che è tragica. Siamo sotto il 4% delle persone vaccinate.
Questo significa in termini di mortalità?
C’è un dato, che la Regione Lombardia tende a non pubblicizzare, ma che ha a disposizione e che è relativo agli over 75 che muoiono. Ogni giorno la percentuale di vittime di questa fascia d’età è tra il 75% e l’85% del totale dei morti. Cioè, ogni 10 vittime, 6 o 7 sono anziani sopra i 75 anni.
È un dato che, immagino, viene riscontrato da settimane?
La Regione lo conosce molto bene. Sa bene tutti i nomi di chi muore e la loro età. Però questo dato non viene pubblicizzato. Penso perché metterebbe ancora più in evidenza l’approccio fallimentare alla sequenza e alla priorità di vaccinazione.
Il dato sulla mortalità si conosce, ma i ritardi nelle vaccinazioni dei più anziani continuano…
È stato sbagliato dare dosi a persone che, perché più giovani delle categorie di cui stiamo parlando, non rischiavano la vita anche se non avessero avuto il vaccino. I morti, ripeto, sono persone per lo più hanno più di 70 anni.
Quindi nelle prossime settimane la mortalità sarà ancora alta per queste fasce d’età?
Ogni giorno quando vedrà i dati dei nuovi decessi dovrà calcolare che almeno tra il 75% e l’85% dei morti sarà legato a persone che non sono state vaccinate in tempo.