Sono stati pubblicati i primi bandi di gara per la concessione di tre centrali idroelettriche in Lombardia.
In tutta la Regione sono 74 le licenze per la produzione di elettricità grazie alle grandi dighe, e per 20 si deve andare al rinnovo, le prime sono scadute nel 2010.
Due bandi per tre centrali idroelettriche da rinnovare. Come annunciato nei mesi scorsi, la Regione Lombardia ha messo a gara per trent’anni le dighe per la produzione di energia Codera Ratti, in provincia di Sondrio, e Dongo in quella di Como, in un solo lotto, e quella Resio, nel bresciano, in un altro.
Dal 2020 la Lombardia si è dotata di una legge che stabilisce la necessità di gare per gestire il rinnovo delle concessioni per le centrali idroelettriche, l’anno prima il parlamento aveva stabilito la facoltà che fossero le regioni a disciplinare il settore, in precedenza esclusivamente statale.
I bandi rimarranno aperti per sei mesi, fino alla fine di ottobre, quindi, mentre per l’assegnazione bisognerà attendere il 2025 inoltrato. Una volta chiusa la prima fase i partecipanti ammessi al bando dal responsabile unico del procedimento potranno integrare la documentazione, che in seguito sarà esaminata da una commissione.
Oltre al rinnovo delle dighe, alcune risalgono quasi a un secolo fa come la Codera Ratti, le altre sono degli anni ‘50 e ‘60, la Regione chiede miglioramenti e compensazioni ambientali locali alle imprese che parteciperanno alla gara. Un cambio di strategia, visto che in precedenza le imprese si rapportavano con lo Stato, e il territorio ne beneficiava con l’ingaggio del personale, oggi molto ridotto per l’innovazione tecnologica.
Finora i bandi regionali per le concessioni idroelettriche sono stati intrapresi dalla Provincia di Bolzano per 16 dighe.
Un anno fa ad Ardesio, in provincia di Bergamo, la rottura di un canale di adduzione di una centrale ha provocato danni alle strade e alle abitazioni del paese sottostante.
In Lombardia si produce il 27% dell’energia idroelettrica di tutto il paese, e gli attuali concessionari sono in ritardo con i pagamenti dei canoni anche per effetto della scadenza dei precedenti contratti.