L’epicentro di questa nuova ondata di Covid-19, che cresce al ritmo di contagio della variante Omicron è, due anni dopo Codogno, ancora la Lombardia.
Ieri nella regione si è registrato un nuovo record di contagi giornalieri: 17mila. Il sistema regionale di tracciamento è in tilt e anche stamattina ci sono lunghe file di persone in attesa di tampone davanti alle poche farmacie aperte. Comprensibile: il punto tamponi di via Pace, quello del Policlinico, è chiuso così come quelli di altri ospedali e della gran parte dei laboratori privati.
Tra chi deve fare il tampone per partire per le vacanze, chi ne ha bisogno per il green pass e chi si trova nella situazione di avere dei sintomi o essere contatto di positivo, il bisogno di test è in effetti enormemente cresciuto: solo a Milano-città negli ultimi giorni ci sono stati oltre tremila nuovi casi al giorno. Il bisogno è accresciuto, ma è anche vero che era ampiamente previsto, come denuncia Michele Usuelli, medico e consigliere di più Europa in regione Lombardia.
Oltre ai centri dei tamponi, in questi giorni hanno chiuso anche molti centri vaccinali: erano chiuse ieri le Scintille, la Fiera, l’ospedale militare di Baggio, Pizza Novelli, Niguarda e altri. Stamattina l’hub delle Scintille ha riaperto, ma ci sono lunghe code di persone in possesso della prenotazione, due ore circa di attesa. Senza prenotazione si viene semplicemente mandati via. Disagi, difficoltà, disorganizzazione che ci hanno confermato stamattina anche diversi ascoltatori nel corso del microfono aperto.