Operazione diversiva di Daiesh a Kirkuk, a 180 km ad est di Mosul. Mentre il grosso delle forze armate e di sicurezza irachene sono impengate nella campagna per la liberazione della seconda città del paese, conquistata da Daiesh nel Giugno 2014, numerosi gruppi di jihadisti, con addosso cinture esplosive e armati con mitra e granate, hanno attaccato in diversi punti di Kirkuk, città multietnica a maggioranza curda.
I miliziani del Califfato hanno attaccato la centrale elettrica con tre autobombe, due fatte saltare all’ingresso e della terza è stata evitata l’esplosione soltanto grazie all’intervento delle forze di sicurezza, che hanno ucciso l’autista prima che facesse in tempo ad inserire l’innesco. Alla centrale elettrica ci sono stati 17 morti tra i civili e decine di feriti.
Altri attacchi sono stati compiuti in diversi punti nella città e particolarmente nei pressi delle moschee, gremite di fedeli musulmani per la preghiera collettiva del Venerdì. E’ stata attaccata anche la sede centrale della polizia ed altri edifici pubblici.
Le tv locali mostrano corpi di vittime per strada e sostengono che l’attacco è stato compiuto da cellule dormienti di Daiesh presenti da tempo in città. Le operazioni fino al primo pomeriggio di oggi Venerdì sono in corso, anche se il portavoce delle forze di sicurezza aveva detto che la situazione è sotto controllo e che gli attaccanti o sono morti o catturati.
L’agenzia web del sedicente califfato, Aamaq, ha rivendicato l’attacco e ha sostenuto che è stata occupata la sede del governatorato e l’albergo Dar Essalam.
Una tv curda, informa che in città è in vigore il coprifuoco e stanno arrivando soccorsi dall’esterno, per catturare o uccidere i miliziani assediati in una moschea.
Kirkuk è una città importante strategicamente per l’economia irachena. E’ il secondo polo petrolifero del paese e un centro di comunicazione importante. E’ una città contesa tra l’autonomia curda che intende annetterla ai confini del Kurdistan iracheno, e il governo federale di Baghdad.
Kirkuk è una città multietnica a maggioranza di abitati curdi, e negli anni ’70 il vecchio regime nazionalista del Baath l’aveva arabizzata colonizzandola con nuovi migranti arabi, garantendo incentivi a chi intendesse risiedervi.
Dopo la caduta del regime, la frizione tra Baghdad ed Irbil su Kirkuk è stata accesa e un tentativo di referendum avanzato dai curdi è stato ostacolato con decisione dai governi di Baghdad. Kirkuk, un anno fa è stata liberata dal sedicente califfato dai guerriglieri Peshmerga curdi e quindi l’amministrazione della città è stata al centro di un contenzioso istituzionale non di poco conto.
In questo quadro di contraddizioni, etniche e confessionali, DAiesh ha gioco facile ad arruolare jihadisti sunniti e trovare un ambiente ricettivo della sua propaganda del terrore.