Il racconto della giornata di martedì 13 dicembre 2022 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Le ultime notizie nell’inchiesta sul Qatar e il Parlamento europeo: si è saputo che i soldi trovati nelle abitazioni di Kaili e Panzeri ammontano in tutto a oltre un milione e mezzo di euro. In Iran si fa sempre più dura la repressione contro le proteste di piazza scoppiate per la morte di Masia Aminì. Oggi il governo di Kiev ha confermato che ci saranno nuovi blackout in tutto il Paese e che gli ultimi bombardamenti russi hanno aggravato una situazione già drammatica. Gli accertamenti dell’Antitrust sulle compagnie energetiche e i progressi sulla fusione nucleare.
Nelle case di Kaili e Panzeri un milione e mezzo di euro in contanti
“La nostra magistratura sta facendo ciò che il Parlamento europeo non ha fatto”. Oggi il primo ministro del Belgio ha parlato così dell’inchiesta per corruzione al parlamento europeo. “Il Parlamento ha molti mezzi per regolare il suo funzionamento, ma a quanto pare il sistema di autocontrollo non è stato sufficiente”, ha detto il capo del governo di Bruxelles. Stamattina l’assemblea di Strasburgo ha rimosso dall’incarico la vicepresidente Eva Kaili, una delle quattro persone che sono agli arresti.
Tutti gli aggiornamenti da Andrea Monti
Oggi l’avvocato di Kaili ha detto che l’ormai ex vicepresidente è innocente. Lo stesso ha detto di se stesso Luca Visentini, segretario generale della confederazione internazionale dei sindacati, che è stato prima fermato e poi liberato e che oggi è stato interrogato. Tra le persone che restano agli arresti ci sono l’ex eurodeputato Antonio Panzeri e il suo ex assistente Francesco Giorgi, compagno di Kaili e assistente dell’eurodeputato Pd Andrea Cozzolino. Secondo indiscrezioni Giorgi ha parlato a lungo con la magistratura belga e nel corso degli interrogatori – non è chiaro se durante il suo – sarebbe emerso il nome di un eurodeputato socialista, Marc Tarabella, che al momento non risulta indagato. Oggi a casa di Giorgi sono stati sequestrati 20mila euro in contanti e si è saputo che i soldi trovati nelle abitazioni di Kaili e Panzeri ammontano in tutto a oltre un milione e mezzo di euro. Sempre oggi è si saputo che tra gli uffici a cui sono stati messi i sigilli c’è quello di un assistente dell’eurodeputato Pietro Bartolo. Anche Bartolo non risulta indagato. Domani ci sarà l’udienza preliminare per le quattro persone agli arresti: Kaili, Panzeri, Giorgi e Niccolò Figà-Talamanca, dirigente dell’associazione No peace without justice.
Sui meccanismi di pressione sulle istituzioni europee sentiamo Federico Anghelé, direttore per l’Italia dell’organizzazione The good lobby, che monitora le attività di questo tipo in particolare proprio in Europa, collaborando anche con Transparency Italia
In Italia oggi Giorgia Meloni ha tenuto un discorso nell’aula della camera in vista del consiglio europeo che si riunirà giovedì e venerdì, un vertice in cui sarà toccato il tema dello scandalo di corruzione. Ad ascoltare Meloni c’era anche il segretario del Pd Enrico Letta, che è intervenuto nel dibattito.
Da Roma, Anna Bredice
“Le notizie che arrivano sono un danno a noi, ai nostri ideali, i fatti raccontano qualcosa di scandaloso e inaccettabile”. Enrico Letta coglie l’occasione del dibattito alla Camera dei deputati sul Consiglio europeo per parlare dell’arresto di Antonio Panzeri, negli anni passati passato uno dei volti più importanti della sinistra del partito. Letta comincia in anticipo sulla fine del congresso il rituale dei saluti, sottolinea infatti che è il suo ultimo discorso sull’Europa, e non può non tacere su fatti che arrivano dalle istituzioni europee. Emerge una vicenda che imbarazza molto il partito anche in Italia, una macchia che riguarda un ex eurodeputato, ma considerando ciò che rappresentava, la difesa dei diritti umani e sindacali, il partito si sente tradito, almeno questa è la definizione che viene usata di più oggi, tra chi come Susanna Camusso che ha condiviso il lavoro sindacale con Antonio Panzeri, che preferisce che non parlare ma fa capire di essere molto arrabbiata, fino ad Andrea Orlando, della sinistra del partito, ex ministro del lavoro, che parla di tradimento e di un baratro morale: “Se il quadro fosse confermato, dice Andrea Orlando, sarebbe un fatto ripugnante lucrare sulla difesa dei diritti dei lavoratori e dei diritti umani, spendendo anche la storia personale. Siamo di fronte ad un tradimento, bisogna capire quali sono i tarli che possono aver scavato questo cratere morale, come si superano alcune modalità di interlocuzioni tra interessi privati e istituzioni, tra paesi esteri e istituzioni”. Un baratro morale dice Orlando, che punta a capire come evitare quei legami tra alcuni paesi esteri e istituzioni europee, per paesi esteri si riferisce in particolare a quelli ricchi dell’area del Golfo, ma la questione inevitabilmente ricadrà anche nel dibattito congressuale, sui valori, sulle battaglie di una sinistra che si fa forte proprio della difesa dei diritti umani e di chi lavora senza sicurezza e giusti salari.
Il direttore di Radio Popolare Alessandro Gilioli
La magistratura iraniana ha condannato a morte altre undici persone
In Iran si fa sempre più dura la repressione contro le proteste di piazza scoppiate per la morte di Masia Aminì. Oggi la magistratura iraniana ha condannato a morte altre 11 persone. Fin’ora sono state eseguite 2 condanne a morte, le vittime avevano entrambe 23 anni. 400 le persone condannate a pene fino a 10 anni di carcere dai tribunali di Teheran. Repressione che colpisce anche le famiglie di chi sta protestando.
Ascoltiamo la nostra collaboratrice Farian Sabahi
Stanziati un miliardo di euro in aiuti per Kiev
La Conferenza internazionale di Parigi ha promesso di stanziare 1 miliardo di euro in aiuti per Kiev. Lo ha annunciato la ministra degli Esteri francese, Catherine Colonna. Aiuti che serviranno per ripristinare le infrastrutture energetiche e idriche del paese oltre a fornire medicinali e cibo alla popolazione.
Il servizio da Parigi di Francesco Giorgini
Oggi il governo di Kiev ha confermato che ci saranno nuovi blackout in tutto il Paese e che gli ultimi bombardamenti russi hanno aggravato una situazione già drammatica. Sul campo, nonostante il freddo e la neve, proseguono intensi i combattimenti nell’est e nel sud del paese. Le truppe di Mosca hanno bombardato la regione di Zaporizhia e il Donbass. Gli ucraini hanno risposto colpendo la città occupata di Melitopol.
I “furbetti del bollettino”, le compagnie che avevano aumentato il prezzo del gas
(di Massimo Alberti)
Qualcuno li ha già ribattezzati “i furbetti del bollettino”. L’Antitrust ha messo sotto accusa 7 compagnie che avevano aumentato unilateralmente il prezzo di gas ed energia sul mercato libero, nonostante il decreto aiuti lo vietasse esplicitamente. L’istruttoria è stata aperta contro Enel, Eni, Hera, A2A, Edison, Acea ed Engie. Rappresentano l’80% del mercato italiano. Sono 7 milioni e mezzo gli utenti coinvolti, oltre 2 milioni e mezzo quelli per cui gli aumenti erano già entrati in vigore: si tratta di singole utenze, i condomini, microimprese. L’Autorità aveva già avviato istruttorie per la stessa ragione contro altre quattro società: Iren, Dolomiti, E.On e Iberdrola. Ora, in attesa dei ricorsi – le compagnie hanno 7 giorni di tempo – dovranno sospendere le nuove condizioni imposte mantenendo o ripristinando i prezzi praticati prima del 10 agosto 2022.
11 Decreto Legge “Aiuti bis” del 9 agosto sospende, dal 10 agosto fino al 30 aprile 2023, le clausole contrattuali che consentono alle compagnie di modificare il prezzo di fornitura. Unica eccezione, se le modifiche di prezzo si siano già perfezionate prima dell’entrata in vigore del decreto stesso.
In tutto, l’Antitrust ha fatto accertamenti su 25 compagnie. Soltanto la metà degli operatori interessati ha rispettato la legge, evitando di modificare le condizioni economiche dopo il 10 agosto 2022 o revocando gli aumenti illeciti.
Sono tutte compagnie quotate in borsa, ex pubbliche o a partecipazione del pubblico, che in alcuni casi ne detiene ancora la maggioranza. Ma per l’economista Alessandro Volpi, editorialista di Altreconomia,“Hanno privilegiato i potenti azionisti privati rispetto alla correttezza del servizio”. “Sono dubbi che erano già emersi sulla tassazione degli extraprofitti – continua Volpi – Una vicenda che dovrebbe rimettere in discussione le privatizzazioni su servizi essenziali, e pensare ad una loro nazionalizzazione”.
I progressi degli Stati Uniti sulla fusione nucleare
“I primi passi verso una fonte di energia pulita che potrebbe rivoluzionare il mondo”. Così gli Stati Uniti hanno annunciato poco fa gli ultimi progressi sulla fusione nucleare. Per la prima volta nella storia, in un laboratorio della California, un test ha prodotto più energia di quella dei laser, utilizzati per provocare la reazione stessa.
La tecnologia viene studiata da decenni perché rispetto alla fissione dà minori problemi in termini di sicurezza e scorie. “E’ un punto di svolta che sprigionerà altre scoperte”, hanno detto le autorità statunitensi. Secondo gli esperti, però, ci vorranno ancora decenni prima che la fusione nucleare passi dall’essere una tecnologia sperimentale a una realtà, con reattori in grado di alimentare le città.
Massimiliano Romè, docente di fisica della materia alla Statale di Milano