Il 16 dicembre 2015 c’è stata la proiezione del documentario Pino Pinelli, mio marito di Alberto Roveri nell’Auditorium di Radio Popolare. Ospiti il regista con le figlie di Giuseppe e Licia Pinelli.
Una serata organizzata durante la campagna abbonamenti per il quarantennale di Radio Popolare, con molti ascoltarori che alla fine del film sono intervenuti a fare domande, con parteciapazione e commozione.
Sono passati 46 anni dalla Strage di Piazza Fontana del 12 dicembre 1969. E quarantasei ne sono passati dalla morte di Pino Pinelli, precipitando da una finestra della Questura di Milano, tra la notte del 15 e il 16 dicembre 1969. Ferroviere anarchico, arrestato come presunto complice della strage, evidentemente senza prove e che durante l’interrogatorio finì “misteriosamente” sul selciato.
Se a qualcuno fa ancora comodo avere dei dubbi su quella drammatica fine, non è così per la moglie Licia, per le figlie Claudia e Silvia e per moltissimi milanesi che non hanno mai creduto alla versione ufficiale fornita dalla Questura.
E nonostante la riappacificazione simbolica, di fronte all’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, tra la moglie di Giuseppe Pinelli e la moglie di Luigi Calabresi, l’allora commissario ritenuto responsabile di quella morte, dimenticare non si può e non si deve.
Ascolta l’intervista a Claudia e Silvia Pinelli, con il regista Aberto Roveri e Danilo De Biasio.