L’affermazione dell’estrema destra tedesca non è uno schiaffo a Angela Merkel, come ha titolato qualche giornale italiano. È stata invece un colpo mortale alla cultura della solidarietà, pilastro della costruzione europea.
Dopo la morte del piccolo Aylan, Angela Merkel aveva deciso di aprire le porte del suo Paese ai rifugiati siriani.
La Cancelliera non aveva fatto il conto con l’egoismo dei governi europei, con il tradimento dell’alleato francese, con i ricatti di Cameron, con i muri eretti dai tanti Orban spuntati in Europa centrale e orientale.
Angela Merkel è stata vittima della stessa dinamica che il suo governo aveva inaugurato qualche anno prima, quando durante la crisi dei debiti sovrani, impose l’austerità, a colpi di diktat, ai governi della zona Euro.
I piani lacrime e sangue provocarono l’ascesa dei movimenti populisti tra gli altri in Grecia, Francia, Olanda, Austria e Italia. Il rigetto dell’Europa, fatto da astensionismo e affermazione dei populisti, fu chiaro a tutti durante il rinnovo dell’Europarlamento il 25 maggio 2014.
La colpa fu data alla Germania perché “ poco sensibile alla sofferenza dei cittadini europei”. Questa volta è Angela Merkel a trovarsi isolata in casa e in Europa per la sua generosità verso i rifugiati.
In entrambi i casi ha fallito l’Europa. Debole, allora, con i forti (Berlino, Bce , Fmi). Oggi forte con i deboli, uomini, donne e bambini sfiniti da cinque anni di guerra.