In uno dei suoi ultimi atti da Presidente Biden ha commutato la condanna all’ergastolo di Leonard Peltier, in prigione da quasi 50 anni. Peltier sconterà il resto della pena agli arresti domiciliari.
“È finalmente finita, torno a casa”, ha detto Peltier quando ha avuto la notizia. “Voglio mostrare al mondo che sono una brava persona con un buon cuore. Voglio aiutare le persone, proprio come mi ha insegnato mia nonna”.
“È finalmente finita, torno a casa”, ha detto Peltier quando ha avuto la notizia. “Voglio mostrare al mondo che sono una brava persona con un buon cuore. Voglio aiutare le persone, proprio come mi ha insegnato mia nonna”.
Peltier, 80 anni, è un attivista per i diritti dei nativi americani e leader dell’American Indian Movement. un movimento non violento nato nel ’68 sulla falsariga del movimento per i diritti civili dei neri. Da sempre impegnato in azioni militanti, Peltier partecipò alla lotta contro l’alcoolismo, alla distribuzione del cibo e degli aiuti, alla creazione di programmi per l’autosufficienza, alla difesa della religione tradizionale e delle lingue indigene. Arrestato nel 1976 venne condannato per l’omicidio di due agenti dell’FBI, un caso controverso raccontato dal regista Michael Apted nel documentario narrato da Robert Redford Incident at Ogala.
I fatti risalgono all’estate del 1975, quando due agenti dell’FBI vennero uccisi in un conflitto a fuoco nella riserva di Pine Ridge dove stavano indagando.
I fatti risalgono all’estate del 1975, quando due agenti dell’FBI vennero uccisi in un conflitto a fuoco nella riserva di Pine Ridge dove stavano indagando.
Il suo processo ebbe luogo a Fargo (North Dakota), zona di allevatori ostili agli indiani. Non a caso la giuria è interamente composta da rappresentanti di questa categoria.
Durante la sua detenzione molti artisti hanno partecipato alla campagna per la sua liberazione.
Una delle canzoni più celebri legate a lui e alla sua lotta è Freedom dei Rage Against the Machine per via del video che ne ricostruisce la vicenda. Non stupisce quindi che tra le prime reazioni di soddisfazione per il provvedimento di Biden ci sia quella di Tom Morello (oltre a quella di Brad Wilk).
Durante la sua detenzione molti artisti hanno partecipato alla campagna per la sua liberazione.
Una delle canzoni più celebri legate a lui e alla sua lotta è Freedom dei Rage Against the Machine per via del video che ne ricostruisce la vicenda. Non stupisce quindi che tra le prime reazioni di soddisfazione per il provvedimento di Biden ci sia quella di Tom Morello (oltre a quella di Brad Wilk).
«Leonard Peltier torna a casa!!», ha scritto il chitarrista Tom Morello. «Per quasi cinque decenni le organizzazioni per i diritti umani, gli attivisti nativi americani, la gente comune e band come i RATM hanno fatto pressione affinché il prigioniero politico Leonard Peltier fosse rilasciato. Col passare degli anni Leonard è diventato un amico e sono felice che, ottantenne e in cattive condizioni di salute, possa passare gli ultimi anni di vita con la famiglia e gli amici».
In passato hanno dedicato canzoni a Peltier anche Robbie Robertson (Sacrifice), le Indigo Girls (Bury My Heart at Wounded Knee) e, ovviamente, John Trudell (Look at Us/Peltier) e Steven Van Zandt (Leonard Peltier),
Tra le dichiarazioni di soddisfazione per la notizia non poteva mancare quella di Roger Waters che ha postato su Instagram un breve video parlando della «cosa bella» accaduta ieri, «nell’ultimo tremendo giorno di Biden, nel primo tremendo giorno di Trump».
Tra le dichiarazioni di soddisfazione per la notizia non poteva mancare quella di Roger Waters che ha postato su Instagram un breve video parlando della «cosa bella» accaduta ieri, «nell’ultimo tremendo giorno di Biden, nel primo tremendo giorno di Trump».