La crescita del Pil (Prodotto interno lordo) rallenta. I dati Istat dicono che tra luglio e settembre il prodotto interno lordo è salito dello 0,2% rispetto ai tre mesi precedenti. In quei tre mesi l’aumento era stato dello 0,3%, mentre nel primo trimestre era stato dello 0,4%. Il terzo è andato leggermente peggio del previsto, ma – va detto – rispetto agli stessi tre mesi del 2014 la crescita è stata di quasi un punto, la più alta da oltre quattro anni.
“Da questi numeri – ci dice l’economista Salvatore Biasco – emerge un rallentamento che forse non è gravissimo. Ricordiamoci che queste cifre sono provvisorie, possono essere riviste tra 15 giorni. È vero che ci si aspettava di più: si pensava che la crescita avesse guadagnato una sorta di capacità auto-propulsiva”. Le stime più recenti sul Pil per l’intero 2015 prevedono un aumento dello 0,9%, sottolineato dal governo come segno di una ripresa dovuta anche alle riforme.
Ascolta l’economista Salvatore Biasco
“Un dato di questo tipo – riprende Biasco – sarebbe soddisfacente, data la recessione che ci ha colpito per quattro anni. Possiamo ancora farcela, ma solo se nell’ultimo trimestre l’economia italiana riprenderà ad accelerare”. Quanto è probabile che succeda? “Difficile dirlo. I problemi arrivano dall’estero. Tutto sommato la spinta data a consumi e investimenti in Italia un po’ ha funzionato. Il punto è soprattutto il rallentamento pesante delle economie extra-europee, di cui noi risentiamo”.
A fine anno la banca centrale europea potrebbe approvare nuove misure di sostegno all’economia. La tenuta della crescita italiana dipenderà anche dalle scelte dell’istituto guidato da Mario Draghi.