Ha qualcosa di molto vecchio, questa guerra, sembra fuori dal tempo. Insieme ai missili vediamo le trincee, come un secolo fa. E le bandiere con le aquile e le croci, come un secolo fa.
E come un secolo fa viene brandito il concetto di patria, la mia patria contro la tua patria.
Qualcuno, caduto il Muro, diceva che era finita la storia, che il liberismo mondiale avrebbe emancipato il pianeta da ogni conflitto.
Non è andata così, anzi la globalizzazione si è intrecciata con nuovi attaccamenti etnici, sovranistici, tribali, facendo fallire l’illusione del cosiddetto internazionalismo liberista.
Nella destra, che non ha mai manifestato per la pace, nei giorni scorsi ci chiedevano dove erano finiti i pacifisti.
Siamo noi invece oggi a chiedere alla destra perché quel loro modello ha fallito.
Siamo noi invece a chiedere perché mescolare due sostanze proprie della destra – cioè il capitalismo neoliberista e il nazionalismo patriottardo – abbia creato la nitroglicerina di una nuova guerra.
E siamo noi a chiedere perché un modello così in apparenza moderno poi invece porta sempre tutto indietro di un secolo, dal lavoro a cottimo alle trincee con le aquile sulle bandiere.
Siamo noi a chiederlo e ad andare in piazza per la pace.
A Milano ci vediamo già oggi in piazza Scala alle 18, state sintonizzati per tutte le altre manifestazioni dei prossimi giorni.
Perché, come diceva Gino Strada: “Se la guerra non viene buttata fuori dalla storia dagli uomini, sarà la guerra a buttare fuori gli uomini dalla storia”,