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Superstar della musica, ma non si evita il servizio militare. Anche i sette membri della pop band dei Bts dovranno alla fine rispondere alla chiamata del servizio di leva coreano. Un dovere che il gruppo, tra i più popolari al mondo con ascolti record di oltre 100 miliardi di visualizzazioni su YouTube, ha cercato di rimandare fino alla fine. Il primo a presentarsi sarà Kim Seok-jin, il componente più anziano della band che compirà 30 anni il prossimo dicembre, l’età limite per assolvere alla leva, dopo che nel 2020 il governo dell’allora presidente Moon Jae-in aveva approvato una legge ad hoc per gli artisti pop.
In Corea del Sud il servizio militare è infatti obbligatorio per tutti gli uomini senza disabilità, e dura tra i 18 e 21 mesi. È in vigore soprattutto come strumento di addestramento contro il possibile attacco della Corea del Nord.
Il caso della chiamata di leva dei Bts aveva riaperto il dibattito in patria sulla legge, che dal 1988, esenta alcuni artisti e atleti che hanno portato prestigio alla Corea del sud dal servizio militare. La stessa che ha permesso a Cho Seong-jin, il pianista vincitore dell’International Chopin Piano Competition, e al calciatore del Tottenham Son Heung-min, oro ai Giochi asiatici, di evitare la chiamata.
Le speranze di una definitiva esenzione si erano di fatto azzerate dopo l’elezione del nuovo presidente conservatore, Yoon Suk-yeol, che aveva fondato parte della campagna elettorale contro questi trattamenti di favore. Una posizione che gli ha garantito il sostegno soprattutto nella fascia dei giovani. Il servizio militare arriva comunque in un momento di stop del gruppo: a giugno i Bts avevano annunciato una pausa, e sabato hanno tenuto l’ultimo concerto a Busan per sostenere la candidatura della città a Expo 2030. La loro etichetta discografica ha già comunicato che la band si riformerà dal 2025, dopo che tutti i membri avranno completato il servizio di leva.
Foto | Ansa
Lorenzo Garbarino