Approfondimenti

Le sanzioni Ue a tre Paesi dell’Est

È stato al momento della presentazione del rapporto di giugno sullo stato dei ricollocamenti che il Commissario europeo Dimitris Avramopoulos ha annunciato sanzioni. I paesi destinatari del provvedimento sono l’Ungheria, la Repubblica Ceca e la Polonia, il motivo è la loro mancata disponibilità al ricollocamento di profughi da Italia e Grecia.

Avramopoulos ha precisato che i tre paesi sono stati più volte sollecitati a cooperare ma non hanno dato alcun riscontro. “In oltre un anno non hanno fatto niente – ha detto – in particolare l’Ungheria. La Repubblica Ceca non ricolloca dall’agosto del 2016 e la Polonia si è detta disponibile a dare il suo contributo due anni fa, poi più niente”. Il Commissario ha espresso dispiacere per le sanzioni ma ha anche sottolineato che non c’è alternativa e che è il momento di passare dalle parole ai fatti annunciando per oggi la pubblicazione del pacchetto mensile delle sanzioni.

I paesi interessati hanno chiarito da tempo di non condividere la politica delle quote concepita dai vertici comunitari e soprattutto il governo ungherese critica la politica di Bruxelles in ambito migranti con un atteggiamento che va oltre la semplice determinazione e che appare sempre più apertamente ostile.

Per il ministro degli Esteri di Budapest Péter Szijjártó la decisione dei vertici europei è un vero e proprio ricatto.

Da Praga il primo ministro Bohuslav Sobotka ha affermato che il paese si difenderà anche davanti agli organi giudiziari. Sobotka ha ribadito il fatto che la Repubblica Ceca non condivide il sistema delle quote anche a causa del peggioramento delle condizioni della sicurezza in Europa.

Il presidente polacco Andrzej Duda ha subito chiarito di avere un’opinione negativa sulle sanzioni e ha aggiunto che la Polonia è un paese aperto che non nega aiuto a nessuno. “Quello che però non condividiamo è di dover prestare aiuto in modo forzato come vorrebbe l’Unione europea”, ha aggiunto il presidente e concluso che a suo avviso questi provvedimenti sanzionatori sono sbagliati ma che occorre rispettare la decisione di Bruxelles anche se per la Polonia quella dei ricollocamenti non è una buona soluzione.

Massimo Congiu è direttore dell’Osservatorio Sociale Mitteleuropeo, un’agenzia che si propone di monitorare il mondo del lavoro e degli affari sociali in Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca.

logo-congiu

  • Autore articolo
    Massimo Congiu
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio lunedì 20/01 12:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 20-01-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve lunedì 20/01 10:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 20-01-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di lunedì 20/01/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 20-01-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di lunedì 20/01/2025 delle 07:14

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 20-01-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Cult di lunedì 20/01/2025

    Cult è condotto da Ira Rubini e realizzato dalla redazione culturale di Radio Popolare. Cult è cinema, arti visive, musica, teatro, letteratura, filosofia, sociologia, comunicazione, danza, fumetti e graphic-novels… e molto altro! Cult è in onda dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 11.30. La sigla di Cult è “Two Dots” di Lusine. CHIAMA IN DIRETTA: 02.33.001.001

    Cult - 20-01-2025

  • PlayStop

    Pubblica di lunedì 20/01/2025

    Biden e Mattarella, presidenti preoccupati. Assistiamo a «ritorni ottocenteschi della politica di potenza». Firmato: Sergio Mattarella. «Negli Stati Uniti sta prendendo forma un’oligarchia di estrema ricchezza e potenza». Firmato: Joe Biden. Pubblica oggi ha ospitato Carlo Galli (filosofo della politica) e Simona Colarizi (storica) per analizzare gli ultimi discorsi di Joe Biden (Casa Bianca, 15 gennaio) e di Sergio Mattarella (Quirinale, 13 gennaio).

    Pubblica - 20-01-2025

  • PlayStop

    A come Atlante di lunedì 20/01/2025

    Trasmissione trisettimanale, il lunedì dedicata all’America Latina con Chawki Senouci, il mercoledì all’Asia con Diana Santini, il giovedì all’Africa con Sara Milanese.

    A come Atlante – Geopolitica e materie prime - 20-01-2025

  • PlayStop

    MASSIMO VACCHETTA -75 CHILI DI FELICITA'

    MASSIMO VACCHETTA -75 CHILI DI FELICITA' - presentato da Cecilia Di Lieto

    Note dell’autore - 20-01-2025

  • PlayStop

    ISCRIVERSI A SCUOLA. QUALE SCELTA E CHI LA FA, DAVVERO

    Scuole primarie, secondarie inferiori e superiori. Fino al 10 febbraio si apre la finestra per iscriversi al primo anno. Quali criteri è utile seguire, quale voce è utile ascoltare, quale orizzonte è utile considerare? La scelta di una scuola e il suo rapporto con il futuro. Condotta da Massimo Bacchetta, a cura di Massimo Alberti

    Tutto scorre - 20-01-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Interviste e Analisi di lunedì 20/01/2025

    La prima fase della tregua a Gaza, le ragazze ostaggio liberate e nuove aggressioni in Cisgiordania raccontate da Anna Momigliano corrispondente di Haartez. Oggi la Corte costituzionale decide sull’ammissibilità del referendum sull'autonomia ma anche di quelli "sociali" della Cgil. Massimo Villone, professore emerito di Diritto Costituzionale all’Università Federico II di Napoli, ci spiega cosa succede in entrambi i casi della decisione della corte. Mentre Alessandro Braga ci racconta cosa si gioca la Lega e le faide interne al partito e alla maggioranza. Michail Maslennikov economista di Oxfam ci presenta il report sulla ricchezza globale, mai così grande (2.000 miliardi di dollari nel 2024, tre volte più velocemente dell’anno precedente), ingiusta e immeritata, mentre 3,5 miliardi di persone vivono con meno di 6,85 dollari al giorno.

    Presto Presto – Interviste e analisi - 20-01-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Lo stretto indispensabile di lunedì 20/01/2025

    Il kit di informazioni essenziali per potere affrontare la giornata (secondo noi).

    Presto Presto – Lo stretto indispensabile - 20-01-2025

  • PlayStop

    Rights now di lunedì 20/01/2025

    - Non solo Trump: partiamo dall'esame sullo stato di salute dei diritti umani in Italia. Oggi comincia la revisione periodica all'ONU. L'ultima volta l'Italia fece una pessima figura: 306 punti critici. - Inizia il trumpismo 2.0. Tra le minacce del nuovo presidente USA il disimpegno dall'Organizzazione Mondiale della sanità. - Da tregua a pace la strada è lunga. Parliamo dell'accordo in Medio Oriente con la storica Arianna Arisi Rota che ha appena pubblicato per il Mulino il libro intitolato "Pace". - Fatevi un nodo al fazzoletto: tra poco partono le nostre rassegne di film e libri! Per restare aggiornati: fondazionedirittiumani.org

    Rights now – Il settimanale della Fondazione Diritti Umani - 20-01-2025

Adesso in diretta