Giuseppe Sala ritorna sulla polemica con il sindaco di Milano sulla sua permanenza al vertice della società Expo2015, dopo che le parole pronunciate a Radio Popolare (“Il sindaco mi ha pregato di restare”) hanno provocato la reazione di Pisapia. “Ho detto che il sindaco mi ha pregato, nel senso che mi ha invitato“, ha spiegato Sala. “Avrei potuto usare un verbo diverso, magari starò più attento. Ma quello che è successo è che dopo la richiesta del Cda di Expo di rimanere un altro mese ho chiesto il consenso ai soci”.
Sala ha letto alcuni passaggi di una lettera che gli ha inviato Pisapia il 16 dicembre scorso: “Per quanto riguarda il Comune la sua permanenza in carica fino alla fine di gennaio ci consentirà di avviare, tramite un bando pubblico che potrà rimanere aperto per un tempo congruo, la ricerca di chi assumerà l’incarico di consigliere di amministrazione della società (Expo2015, ndr) in rappresentanza del Comune di Milano”.
E ancora: “Non so se il bando sia stato avviato”, spiega Sala. “So che quando ho chiamato Pisapia per avvisarlo della richiesta del Cda il bando non era stato avviato e qui, al di là dell’equivoco sul verbo ‘la prego’, ho arguito che la mia permanenza potesse essere di qualche utilità anche al socio che mi ha rappresentato”. Poi la stoccata: “Mancano dieci giorni (alla fine della proroga del mandato), siamo in attesa di chi mi sostituirà come rappresentante Comune di Milano”.
Sala ha risposto anche all’attacco del quotidiano berlusconiano Il Giornale sulla sua casa costruita in Liguria con l’apporto di architetti che hanno lavorato a Expo. Tutto regolare, dice Sala che spiega: ci sono le fatture. Documenti che però non ha mostrato in conferenza stampa. “È il metodo di attacco che usa la destra in tante circostanze”, ha risposto il coordinatore della campagna elettorale di Sala, Umberto Ambrosoli. “Abbiamo visto costruire falsi dossier per far dimettere direttori di giornali o telecamere inseguire magistrati con le calze azzurre. Non dobbiamo diventare strumento di quel metodo in queste primarie. L’avversario è nelle primarie, il nemico è nel centrodestra“.