La prima notizia politica è che ieri in Italia decine di migliaia di persone si sono mobilitate contro il razzismo e contro il fascismo.
Non era scontato, dopo che per una settimana le destre sono riuscite a ribaltare la lettura della realtà dell’attentato fascista di Macerata e hanno imperversato con le loro feroci campagne contro gli immigrati.
Le destre hanno potuto approfittarne anche perché partiti, sindacati, organizzazioni che rappresentano il campo dell’antifascismo sono stati timidi, titubanti, hanno avuto paura di perdere voti o di finire nel tritacarne delle polemiche, arrivando a evitare di aderire alle manifestazioni antirazziste e antifasciste.
Ne consegue una seconda notizia, forse ancora più importante dal punto di vista politico: ieri le persone in piazza hanno dimostrato di essere più avanti delle organizzazioni da cui dovrebbero essere rappresentate.
Non hanno avuto dubbi sulla necessità di esserci, non hanno avuto timore di violenze e scontri che erano solo fantasmi agitati alla vigilia, non si sono perse in valutazioni di opportunità o in contese tattiche su chi dovesse aderire a che cosa.
La lezione di ieri è che, a fronte dell’insorgere dell’estrema destra che usa la violenza e conquista consensi, la risposta affidata a calcoli legati ai sondaggi e al marketing elettorale non funziona. Lo hanno affermato i circoli dell’Anpi, dell’Arci, gli iscritti alla Cgil, i militanti dei partiti che autonomamente sono andati in piazza.
Lo hanno affermato soprattutto le migliaia di persone che erano lì in nome di una istanza politica urgente, a prescindere dalla rappresentanza.
Milano si conferma una città all’avanguardia. Ieri ha sfilato la città del 25 aprile insieme a quella del 20 maggio, l’antifascismo e le battaglie per i diritti di cittadinanza. Milano da tempo ha dimostrato di avere compreso che attorno ai temi della cittadinanza passa una fetta consistente della battaglia politica e si è confermata una bussola per il resto del Paese. Anche la destra italiana, sempre più estremista, a modo suo ha dimostrato di averlo compreso. Gli altri, nella settimana di Macerata, hanno fatto più fatica