Pescara del Tronto. E’ uno dei luoghi simbolo del terremoto del 24 agosto. Un paese che oggi non c’è più, quasi completamente raso al suolo dal sisma. E’ una frazione di Arquata del Tronto, un comune con circa 1.300 residenti che si trova nel punto in cui le Marche confinano con Lazio, Umbria e Abruzzo. Pescara di abitanti ne conta poco più di 130. Dieci le vittime del terremoto. Oggi i superstiti sono tutti fuori dalle loro case: in gran parte distrutte, tutte comunque inagibili.
Vivono nella tendopoli allestita lì dalla Protezione civile, così come un campo è stato organizzato ad Arquata. Anche loro fanno i conti con l’angoscia dello choc e con la paura per i futuro. Cosa gli accadrà ora? Dove passeranno l’inverno? E poi, ancora, riusciranno a rimanere vicini al loro paese o saranno spostati, magari quando arriveranno le casette prefabbricate? Di questo stanno discutendo in questi giorni, pensando anche di organizzarsi in un’associazione, per coordinarsi e portare insieme le proprie istanze alle autorità.
Il racconto da Pescara del Tronto di una volontaria: Letizia Bellabarba, della Ong GUS (Gruppo umana soldiarietà).